A metà ottobre sono state installate apparecchiature radio di emergenza nei nostri bivacchi Alberico-Borgna al Col de laFourche e Ettore Canzio al Colle delle Jorasses nel Comune di Courmayeur.
Questa importante dotazione di sicurezza è stata possibile nell'ambito del Progetto Europeo n. 342 PrevRiskHauteMontagne del Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg V-A Italia-Francia Alcotra 2014-2020.
La Fondazione Montagna Sicura ha provveduto all'installazione con squadra tecnica coordinata dalla GA Alex Campedelli e con la supervisione di Carlo Barbolini.
ALPINISMO E TECNOLOGIA
Come la tecnologia abbia portato benefici all'innalzamento
dei livelli arrampicatori e/o alpinistici.
il tema del Convegno Nazione 2017 organizzato dal Gruppo Orientale
a Teolo di Padova il 30 settembre/ 1 ottobre 2017.
Moderatore:
Vinicio Stefanello (Planet Mountain)
Relatori:
Giuliano Bressan
Marco Furlani
Romano Benet
Anselmo Cagnati
Alessandro Gogna
Il Bivacco Dalbianco del CAAI è nuovamente aperto dopo i lavori di manutenzione straordinaria eseguiti a metà agosto 2017 dalla ditta Barbolini di Firenze ed è utilizzabile dagli alpinisti come base di appoggio per le salite nel Gruppo della Marmolada.
Gian Luca Cavalli, Marcello Sanguineti e Michele Focchi, in spedizione con Daniele Nardi ed altri, raccontano le loro avventure alpinistiche dell’agosto scorso in questa regione montuosa contestata fra India, Pakistan e Cina e fino ad ora interdetta agli stranieri.
Gian Luca Cavalli, Marcello Sanguineti e Michele Focchi, in spedizione con Daniele Nardi ed altri, raccontano le loro avventure alpinistiche dell’agosto scorso in questa regione montuosa contesta fra India, Pakistan e Cina e fino ad ora interdetta agli stranieri.
Accademico e Socio Onorario del CAI, è stato alpinista di
punta tra gli anni cinquanta e settanta aprendo grandiose vie di massima
difficoltà sulle Dolomiti (soprattutto nei Gruppi di Brenta, Marmolada e Civetta).
Lo ricordiamo anche per la prima salita della Torre Sud del Paine in Patagonia
e per la prima italiana alla Parete Nord dell’Eiger.
Ecco il link con un interessante sito su Armando Aste, curato da alcuni amici del grande scalatore scomparso:
Sabato 9 e Domenica 10 settembre 2017 il Gruppo Rocciatori Val di Sea ed il CAI Torino, con il
patrocinio della Regione Piemonte e l’adesione del Club Alpino Accademico
Italiano, propongono una due giorni di escursioni, arrampicate e incontri
formativi per riscoprire le bellezze naturali del Vallone di Sea.
Il programma completo della manifestazione al seguente link:
https://www.caitorino.it/news/2017/07/24/sea-vive-il-raduno-del-9-e-10-settembre/
Ricordiamo che il CAAI ha dato il proprio sostegno ideale ed economico all’opera di recupero
e valorizzazione del patrimonio di vie storiche di eccezionale importanza nel Vallone di Sea.
Vuoi regalare o regalarti un volume da leggere tutto d’un
fiato e magari da meditare?
Finalmente sono disponibili al pubblico gli ANNUARI del Club
Alpino Accademico Italiano.
Le grandi firme dell’alpinismo italiano propongono contenuti
di sicuro interesse storico, con relazioni di nuove ascensioni e report
alpinistici su zone Alpine ed extra europee.
Maggiori informazioni sul contenuto delle pubblicazioni nei link seguenti:
Acquistabili in modo semplice, con spedizione gratuita e veloce dal sito
del nostro distributore IDEA MONTAGNA.
Disponibili anche in confezione regalo.
Al link :
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/catalogolibrimontagna.asp?col=Accademico
l’elenco completo dei volumi disponibili, con l’anteprima degli articoli pubblicati.
L'art 8 del Regolamento generale del CAI definisce le caratteristiche del SOCIO ONORARIO:
"deve avere acquisito alte benemerenze nella diffusione della conoscenza o nella frequentazione delle montagne o a favore del Club alpino italiano, l’avere cioè svolto una effettiva attività collaborativa, personale e disinteressata, nell’ambito della struttura centrale e di una o più strutture periferiche,e l’aver contribuito con esemplare efficacia alla conoscenza e alla condivisione delle finalità istituzionali del Club alpino italiano".
In allegato l'elenco dei soci CAAI che nel tempo sono stati nominati Soci Onorari del CAI fino al 2018.
Nel 2018 viene nominato socio onorario Mariano Frizzera: è il trentesimo accademico che riveste questa qualifica. Il Club Alpino Accademico è di gran lunga la Sezione che ha maggiormente contribuito a questa categoria speciale di soci CAI.
Ecco le ultime news della spedizione di Luca Schiera, Simone Pedeferri e Federica Mingolla
alla ricerca delle pareti ideali
Kondus, 10 luglio 2017
Siamo arrivati una settimana fa nella Sherpi valley (zona Kondus) e abbiamo fatto un comodo campo base direttamente fuori dall'ultimo paese, poco prima del ghiacciaio. Il primo giorno abbiamo fatto un giro fino alla fine della valle per vedere tutte le pareti e abbiamo trovato varie possibili linee di salita.
È stato difficile quantificare l'altezza delle montagne dato che nessuno ha
ancora arrampicato lì e non ci sono nomi o quote.
Siamo partiti subito per la prima via, dopo un tentativo fallito causa pioggia.
Abbiamo salito 400m (quota 4000m circa) e ad un terzo di via siamo scesi. La
roccia è completamente diversa da come sembra. Non ci sono fessure nette, ed è
sempre molto sabbiosa.
Dopo questo tentativo ci siamo resi conto che anche le altre vie che avevamo in
mente hanno la stesso problema. Quindi abbiamo deciso di cambiare zona e di
tentare qualcosa all'incrocio tra due grandi valli: una linea più corta di
fessure parallele strapiombanti su roccia grigia. Il risultato è stato lo
stesso. Siamo scesi e abbiamo deciso di cambiare velocemente programma. Ci
siamo divisi ed io insieme all'ufficiale di collegamento siamo tornati a Skardu
per vedere un'altra possibile zona, mentre Simo e Fede stanno guardando le possibilità nella Lachit valley. Domani ci troveremo di nuovo insieme al campo e decideremo cosa fare in base a quello che avremo visto. Abbiamo ancora dieci giorni pieni di arrampicata e siamo sicuri di trovare da qualche parte le pareti che cerchiamo.
Fotografie della spedizione (c)
AGGIORNAMENTO dalla spedizione
Siamo tornati a casa dopo poco meno di un mese in
Pakistan. A metà abbiamo cambiato i programmi causa meteo insolito e roccia
brutta, spostandoci dalla Kondus alla Kiris valley.
Anche in questo caso, incredibilmente, siamo stati i
primi visitatori di questo posto: abbiamo trovato una bella parete di granito
alta 800m e in tre giorni di tempo perfetto abbiamo aperto una via con
difficoltà fino al 7b e A1, a quota 4900m. Subito dopo sono tornate le piogge
monsoniche e abbiamo iniziato a scendere verso valle, prima a piedi poi in due
lunghi giorni in jeep sulla Karakorum Highway fino ad Islamabad dove si è
concluso il nostro viaggio.
https://www.montagna.tv/cms/111330/nuova-via-in-pakistan-per-i-ragni-il-racconto-di-luca-schiera/
La cittadina romagnola di San Leo ha ospitato il Convegno di primavera del Gruppo Orientale sabato e domenica 10/11 giugno.
Sabato si è tenuta l’Assemblea dei soci e il Convegno con il seguente tema: Storia, evoluzione e
sviluppo dell’alpinismo locale anche se lontano dalle grandi pareti.
I relatori Moravio del Gaia, Pierpaolo Mazzotti, Paola Virginia Gigliotti e Samuele Mazzolini hanno messo in evidenza come sia possibile fare dell’alpinismo di alto livello anche in questa area, come sia possibile trapiantare idee e soluzioni praticate nelle Alpi anche su montagne
di modesta altezza e come a volte anche la presenza di un accademico possa essere l’elemento catalizzatore per dar vita a un vero e proprio movimento di alpinisti. Hanno pure evidenziato come sia stato un alpinismo libero e senza rivalità.
Nel corso della riunione sono stati presentati i nuovi ammessi 2017 Heinz Grill e Ivo Maistrello.
Il Gruppo si è poi complimentato con il socio Giuliano Bressan, insignito di recente della medaglia d’oro del CAI.
Durante il weekend i partecipanti hanno potuto arrampicare sulle pareti della zona. Gettonata in particolare la Via Maestri/Alimonta alla Rocca di San Leo, espressione di una figura di alpinista estroso e controverso e monumento storico di un periodo dell’alpinismo che ci sembra oggi ben più lontano dell’effettivo mezzo secolo trascorso dall’apertura. Un’esperienza in ogni caso vissuta con interesse dagli amanti della storia dell’alpinismo.
L'Assemblea dei Delegati del CAI riunita a Napoli il 27/28 maggio 2017 ha deliberato la concessione della medaglia d'oro al socio Accademico GIULIANO BRESSAN.
Il Presidente Generale CAAI Alberto Rampini, nella laudatio tenuta all'Assemblea, ha detto tra l'altro:
Ritengo assolutamente adeguato il riconoscimento che ci apprestiamo a consegnare a Giuliano, come attestato di una vita spesa per la montagna e per il CAI e per una attività che ancora oggi porta avanti. E con grande umanità e rispetto per tutti. E sono forse alla fine questi i valori permanenti più importanti che Giuliano ci ha trasmesso.
Il Presidente VINCENZO TORTI consegna il riconoscimento
Socio CAI da 45 anni, Socio dell’Accademico da 28 anni, istruttore nazionale di alpinismo da 40
anni.
Dal 1983 al 2013, quindi per 31anni, è stato membro della Scuola Centrale di Alpinismo.
Dal 1999 al 2016, quindi per 18 anni, è stato Presidente del Centro Studi Materiali e Tecniche,
del quale, pur non più presidente, è ancora membro attivo.
Salta all’occhio naturalmente la continuità di lunga durata degli incarichi che Giuliano ha via
via assunto nel tempo: un lavoro lungo ed impegnativo, affrontato sempre con il
sorriso sulle labbra.
E’ stato anche volontario del soccorso alpino.
Ma l’impegno principale Giuliano l’ha profuso lavorando nel Laboratorio materiali e alla Torre di Padova, struttura unica in Italia deputata alla sperimentazione e allo studio soprattutto delle prove di
assicurazione e tenuta dinamica delle tecniche e dei materiali. Ma è stato
anche un grande diffusore di conoscenze, portando sempre i risultati degli
studi ai Convegni, alle Scuole e diffondendo così in tutto il mondo alpinistico
le conoscenze più aggiornate sull’efficacia dei sistemi di assicurazione in
arrampicata e su via ferrata.
Sono convinto che non solo Il Centro Studi Materiali e Tecniche, non solo il CAI, non solo il
CAAI, ma anche il mondo alpinistico più in generale non sarebbe oggi al punto
di evoluzione tecnica nel quale si trova senza il lavoro appassionato di Giuliano Bressan e dei suoi collaboratori.