VERBALE DEL CONVEGNO
Presenti (n° 28):
Giacomo Albiero, Alessandro Angelini, Sergio Antoniazzi, Marino Babudri, Luca Baruffini, Orietta Bonaldo, Giuliano Bressan, Claudio Carratù, Arturo Castagna, Carlo Claus, Nino Corsi, Edoardo Covi, Giorgio Espen, Armando Galvani, Gianni Gianeselli, Francesco Lamo, Francesco Leardi, Omero Manfreda, Sergio Martini, Giangiacomo Mazzenga, Emanuele Menegardi, Mauro Moretto, Cristiano Pastorello, Alcide Prati, Pietro Radin, Roberto Rossin, Artiella Sain, Ermanno Zanetti.
Assenti giustificati(n° 21):
Tranquillo Balasso, Giuseppe Ballico, Carlo Barbolini, Flavio Busato, Francesco Cappellari, Spiro Dalla Porta Xidias, Piero Fina, Mauro Florit, Piergiorgio Franzina, Manrico Dell’Agnola, Antonio Gnoato, Fabrizio Miori, Alberto Rampini, Roberto Simonetti, Bepi Pellegrinon, Mario Tranquillini, Roberto Valenti, Stefano Zaleri, Carlo Zanantoni.
Soci “Gruppo Orientale” n° 123
La riunione ha inizio alle ore 15.05.
Il Presidente di Gruppo Castagna apre la riunione con il saluto di benvenuto a tutti i soci intervenuti e con i ringraziamenti alla comunità ospitante e ai rappresentanti presenti alla riunione:
Castagna passa la parola al presidente Pezzin dell’Ente Parco, il quale espone alcuni dati geografici e storici sull’area protetta: Pezzin Luciano ricorda che il Parco, nato nel 1996 con la finalità di conservazione e sviluppo del territorio delle Dolomiti Friulane, vive un momento di difficoltà dovuto alla riduzione dei trasferimenti regionali nonostante le entrate proprie siano, unico tra i parchi italiani, ancora consistenti. Di fatto la situazione venutasi a creare con il taglio dei fondi regionali impone una drastica riduzione delle ore dedicate alla manutenzione dei luoghi e dei sentieri, che viene garantita solo per quelli più facili e di maggiore frequentazione. Pezzin ricorda ancora che l’area del parco è entrata nei siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Prende, quindi, la parola il Sig. Alleris Pizzut Presidente del CAI Pordenone, che porta il saluto della sezione e augura a tutti i soci un buon soggiorno e un buon lavoro.
Segue il saluto del Sindaco di Cimolais Fabio Borsatti, che ricorda ai presenti le caratteristiche della comunità locale che nonostante le esigue dimensioni si dimostra sempre molto attiva nella salvaguardia del territorio.
Da ultimo parla il Presidente della Sezione CAI locale Francesco Lorenzi, che porta il saluto della sezione e augura un buon soggiorno e buon lavoro ai soci presenti.
Il Presidente di Gruppo Castagna presenta i tre nuovi soci del Gruppo ammessi nell’anno in corso.
Viene presentato anche il socio Francesco Lamo, ammesso al sodalizio nel 2013, assente alla riunione dell’anno passato. Lamo prende la parola e si presenta brevemente, parlando della sua attività e ringraziando i presentatori.
Castagna ricorda gli anniversari dei soci:
Marcheggiani, Stefano Righetti e Dario Sebastiani;
Il Presidente chiede quindi un minuto di silenzio in ricordo dei soci scomparsi nell’anno in corso:
Comunicazioni della Presidenza
Castagna chiede supporto a tutti i soci sia per l’organizzazione dell’evento, sia per la gestione della logistica durante lo svolgimento dello stesso.
Castagna anticipa inoltre che, a seguito della proposta emersa in Consiglio Generale a valle della riunione di Gruppo del CAAI Centrale, il Convegno Nazionale potrebbe anche avere la forma di Assemblea Generale dei Soci per riproporre la modifica dell’articolo 19 dello statuto CAAI, che impone il decadimento della qualifica di socio accademico a coloro che conseguano il titolo di Guida Alpina.
Interviene su richiesta il socio CAAI Centrale Fabio Masciadri che relaziona su quanto discusso nella loro riunione di gruppo. Masciadri riporta la nuova posizione assunta dalla maggioranza dei soci CAAI Centrale, che hanno preso coscienza delle tendenze attuali che portano molti giovani appassionati di montagna e alpinismo (e tra questi anche alcuni soci CAAI tra i più attivi) a vedere l’attività di Guida come un passo necessario per poter coltivare la loro passione ad alti livelli. Di conseguenza per poter continuare ad essere rappresentativi bisogna accettare il cambiamento e modificare lo statuto almeno per l’articolo 19, come primo passo. Su richiesta di chiarimenti in merito, Castagna puntualizza il senso della proposta, che riguarderebbe per il momento solo l’articolo 19 e non una più ampia apertura a tutte le Guide Alpine.
Francesco Leardi interviene per sollecitare i soci a proporre articoli sia per l’annuario sia per la rivista “Le Alpi Venete”, ricordando che se gli scritti non sono perfetti è comunque possibile intervenire prima della pubblicazione, per migliorarli. La responsabile editoriale della rivista LAV, Silvana Rovis, presente in sala, prende la parola e ricorda che alcuni contributi di membri CAAI Orientale sono già in pubblicazione nei prossimi numeri della rivista. Silvana Rovis ricorda anche che il CAAI ha sempre contribuito in maniera sostanziale alla rivista con interventi di alto profilo tecnico, tra cui quelli di G. Bressan sugli argomenti legati ai materiali e alla catena di sicurezza.
Prende quindi la parola Francesco Lamo, su richiesta del Presidente Castagna, per relazionare brevemente sulla riunione della Fondazione Berti, che ci invita regolarmente alle sue assemblee.
Castagna ribadisce l’importanza di tesserarsi a CAAI, anche alla luce del percorso svolto da ogni
socio per accedere al sodalizio, che perde di significato se poi il socio mantiene il tesseramento
nella sezione di origine.
Si passa quindi al Convegno sul Tema “Le Dolomiti del Silenzio”, suggerito dal socio Claudio Carratù e dal relatore Del Zotto.
Castagna presenta l’Avv. Giancarlo Del Zotto all’assemblea dei soci.
Del Zotto prende la parola e saluta i presenti e la comunità locale. Nel suo intervento ripercorre la storia delle esplorazioni delle Dolomiti Friulane dagli albori fino al periodo anni ‘50-60, che coincide con la salita di gran parte degli itinerari classici a opera di Herberg e Altamura prima, seguiti poi dallo stesso Del Zotto, Stanislav Gilic e Pietri Enrico di Prampero.
Al termine della relazione di Del Zotto, Castagna ricorda che Spiro Dalla Porta Xidias, assente per altri impegni con il GISM, ha fatto pervenire uno scritto “Campanile di Val Montanaia montagna simbolo” che viene letto da Francesco Leardi.
Dopo la lettura dello scritto di Spiro, Castagna chiama Claudio Carratù e Giacomo Giordani a presentare alla platea, attraverso anche la proiezione di foto, gli itinerari alpinistici recenti più significativi delle Dolomiti Friulane. Giordani si sofferma sui nodi Col Nudo, Duranno / Cima dei Preti e Cima di Vieres, mentre Carratù illustra nel dettaglio le vie più interessanti del Gruppo dei Monfalconi.
Al termine delle relazioni, il Presidente Castagna omaggia con l’Annuario gli invitati (P.E. di Prampero, Stanislav Gilic e Luca Visentin) e ai relatori intervenuti.
Dopo una interruzione per un aperitivo, la riunione riprende alle ore 18.15 con un dibattito sul tema. Intervengono:
Gli interventi successivi spostano poi l’attenzione su uno dei temi più discussi negli ultimi anni, ovvero la scarsa propensione dei giovani ad uscire dagli itinerari o luoghi più frequentati per cercare l’avventura in zone selvagge.
Gli ultimi interventi sono di Francesco Lamo e Castagna.
Esaurito il tema del dibattito, alcuni soci intervengono per chiedere spiegazioni.
Ultima domanda di Castagna a Carratù, relativa alla nota querelle della salita di Severino Casara agli strapiombi nord del Campanile di Val Montanaia. Carratù risponde che Casara è sicuramente passato e che in seguito è stato montato un caso mediatico nel quale Casara, amareggiato dalle accuse, si sia volutamente ritirato dalla polemica dando campo libero ai suoi detrattori.
Alle ore 19.00 il Presidente di Gruppo Castagna dichiara chiusa la riunione e i soci si trasferiscono al Rifugio Pordenone in Val Cimoliana per la cena sociale.
Minerbe, 19 giugno 2014
Il Segretario Il Presidente
Luca Baruffini Arturo Castagna
VERBALE ASSEMBLEA
Alle ore 9.00 si procede con la registrazione dei partecipanti.
Soci presenti (n° 39 +2):
Giacomo Albiero, Sergio Antoniazzi, Tranquillo Balasso, Carlo Barbolini, Luca Baruffini, Renzo Benedetti, Giuliano Bressan, Franco Calgaro, Claudio Carratù, Guido Casarotto, Arturo Castagna, Lino Celva, Carlo Claus, Edoardo Covi, Manrico Dell’Agnola, Giorgio Espen, Dario Feller, Donato Ferrari, Carlo Festi, Piergiorgio Franzina, Mariano Frizzera, Armando Galvani, Rolando Larcher, Francesco Leardi, Paolo Loss, Sergio Martini, Giangiacomo Mazzenga, Samuele Mazzolini, Bruno Menestrina, Mauro Moretto, Cristiano Pastorello, Alcide Prati, Pietro Radin, Alberto Rampini, Roberto Rossin, Dario Sebastiani, Mario Tranquillini, Ermanno Zanetti e le G.A. ex-soci accademici Diego Filippi e Marco Furlani.
Soci assenti giustificati (n° 15):
Alessandro Angelini, Giuseppe Ballico, Alessandro Baù, Pierangelo Bellotti, Orietta Bonaldo,Carlo Dalle Nogare, Nico Dal Molin, Piero Fina, Gianni Gianeselli, Francesco Lamo, Omero Manfreda, Emanuele Menegardi, Fabrizio Miori, Stefano Righetti, Silvia Stefanelli, Carlo Zanantoni, Italo Zandonella.
Soci “Gruppo Orientale” n° 123
L’assemblea inizia alle ore 9.30.
Il presidente di Gruppo Castagna saluta i soci presenti, il presidente della SOSAT sig. Luciano Ferrari, ringraziandolo per averci messo a disposizione la sede, per l’organizzazione e per l’opportunità di visitare il Palazzo Rocca Bruna, dove si terrà il pranzo sociale a conclusione dell’incontro. Castagna ringrazia poi il socio Edoardo Covi che ha contribuito all’organizzazione dell’assemblea.
Castagna passa quindi la parola a Luciano Ferrari che ripercorre brevemente la storia della prestigiosa Sezione Operaia della SAT. Al termine dell’intervento di Ferrari, Castagna lo omaggia di una copia dell’Annuario e successivamente passa la parola a Edoardo Covi per informare gli accompagnatori dei soci sullo svolgimento della visita ai Mercatini di Natale e della città.
Dopo un giro di presentazione dei presenti, Castagna introduce all’assemblea il nuovo socio Samuele Mazzolini, ammesso al sodalizio nell’anno in corso insieme a Ermanno Zanetti, già presentato all’assemblea di Cimolais del 7 giugno, e Giuseppe Ballico oggi assente giustificato. Castagna consegna Annuario, spilla, adesivo, libro fondazione Berti e copia del primo annuario CAAI a Mazzolini e lo invita al tavolo per un breve discorso di presentazione.
Castagna ricorda poi che il il primo annuario accademico, uscito nel 1908, è stato ristampato in ricorrenza del centenario della pubblicazione e consegnato a tutti i soci nel 2008. Quindi chiama i soci ammessi dal 2009 ad oggi: Orietta Bonaldo, Emanuele Menegardi, Renato Panciera, Alessandro Baù, Renzo Benedetti, Giorgio Espen, Stefano Santomaso, Tranquillo Balasso, Francesco Lamo, Paolo Loss, Cristiano Pastorello, Stefano Zaleri, Samuele Mazzolini, Beppe Ballico e Ermanno Zanetti a ritirare una copia del libro.
Comunicazioni della presidenza.
Considerazioni sul Convegno-Assemblea Nazionale dei soci (Caprino Veronese 11 ottobre).
Castagna riporta ai soci presenti circa l’organizzazione e lo svolgimento del Convegno Nazionale
nella sede della Tenuta La Presa a Caprino Veronese, nel corso del quale si è trattato il tema “la
libertà in alpinismo” con interventi dei relatori Spiro Dalla Porta Xidias, Alessandro Gogna, Carlo
Zanantoni, Giancarlo Del Zotto, Carlo Bonardi e Italo Sciutto docente di filosofia morale all’Università
di Verona.
Quindi ricorda ai soci, a beneficio degli assenti, il risultato della votazione per la modifica dell’Articolo
19 Comma C del Regolamento CAAI, secondo la formula allegata alla lettera di convocazione
dell’Assemblea. La modifica è stata approvata dall’assemblea con i seguenti risultati:
Voti espressi (presenti più deleghe): 119
Quorum dei 2/3: 80 voti
Voti favorevoli: 84
Voti contrari: 34
Schede bianche e nulle: 1
L’assemblea ha quindi accolto la proposta di modifica, proposto dal Consiglio Generale.
Castagna poi riferisce ai soci presenti del ricorso presentato dal socio Carlo Bonardi, ricorso che si
articola su tre punti:
-presunta irregolarità nella convocazione dell’Assemblea e nella distribuzione delle schede di
delega;
-presunta irregolarità nello svolgimento dell’Assemblea;
-proposta di modifica contraria allo spirito di CAAI, che si pone in alternativa all’alpinismo
professionistico delle Guide Alpine.
Il presidente quindi relaziona che le lettere con le deleghe sono state spedite regolarmente a
tutti i soci CAAI ed inoltre la votazione è stata assolutamente regolamentare con chiamata nominale, controllando che le schede deposte nell’urna corrispondessero per numero a quelle consegnate (persona presente + eventuale deleghe), alla presenza di rappresentanti di tutti e tre i gruppi. Di tutto ciò è stata fornita ampia documentazione alla sede centrale del CAI.
Castagna inoltre comunica che il giorno precedente il presidente generale ha presenziato alla riunione presso la sede CAI per la ratifica definita o meno del risultato dell’assemblea.
Il CAI, tramite i responsabili addetti ha avallato il risultato dell’assemblea, considerato che nulla vi è da eccepire sulla regolarità.
Purtroppo vi sono altri intoppi.
Lo stesso socio Bonardi ha fatto pervenire in sede CAI altra raccomandata con un secondo reclamo in merito alla regolarità dell’assemblea. Allo stato attuale la proposta è stata accettata ma non è applicabile in attesa venga risolto l’ultimo reclamo.
· Responsabili dei Sottogruppi
Castagna ricorda ai soci presenti che i responsabili dei sottogruppi sono Edoardo Covi per il TAA,
Cristiano Pastorello per il Veneto e Mauro Florit per il Friuli VG. Quindi sollecita la costituzione di un
sottogruppo Tosco-Emiliano e la riunione dei sottogruppi almeno una volta all’anno, preferibilmente prima degli appuntamenti importanti ed in particolare per discutere le candidature.
· Bivacco Marco dal Bianco a Passo Ombretta
E’ stata presentata la pratica al Comune di Rocca Pietore. Dal 2015 possono cominciare i lavori, previo appalto a qualche ditta locale. Castagna sollecita i soci bellunesi segnalare imprese adeguate a nei limiti delle loro possibilità collaborare nel seguire i lavori.
· Annuario Accademico 2014
Il Presidente comunica ai soci che per il 2014 l’annuario accademico non sarà stampato causa scarsità di materiale (pervenuti pochi scritti). Uscirà quindi un volume biennale 2014-2015. Sollecita quindi i soci a impegnarsi nella redazione di articoli per l’annuario ricordando che il responsabile per Raccolta, coordinazione e assistenza è a cura di Francesco Leardi.
Ad oggi sono stati sottomessi 5 articoli:
– Atti del Convegno di Trieste (a cura dei soci triestini coordinato da Francesco Leardi);
– Atti del Convegno di Cimolais;coordinato da Francesco Leardi grazie anche ai contributi del socio Carratù;
– Monografia di Mazzolini su Frasassi;molto bella e dettagliata;
– Convegno Nazionale di Caprino (non si sa se verrà pubblicata per l’imminente uscita dell’annuario);
– un articolo di Francesco Lamo su Lorenzo Massarotto.
· Piano interventi proposto da Ingarda unitamente al comune di Arco
Il piano prevede una serie di interventi dai percorsi per Mountain Bike, ai sentieri per l’escursionismo fino all’Alpinismo con la proposta di richiodatura delle Vie al Monte Colodri e la realizzazione di una nuova ferrata. La SAT di Arco il cui presidente è il socio Fabrizio Miori, ha mosso delle osservazioni in merito (circolate via e-mail tra i nostri soci), mandandole ai rispettivi enti (Ingarda e Comune di Arco). Secondo Fabrizio Miori, con queste iniziative vi è una banalizzazione dell’ambiente con scelte che tendono alla realizzazione di una specie di Parco Giochi. Tutto questo per il momento è solo sulla carta perché sembra che manchino i fondi per la realizzazione.
· Analisi della proposta dei soci Triestini in merito all’eleggibilità a CAAI di alpinisti scomparsi, autori di attività rilevante ma che non hanno potuto accedere a CAAI in vita.
Castagna ripercorre la vicenda della presentazione, da parte del socio Armando Galvani e altri sette soci Triestini, della proposta di integrazione al regolamento generale CAAI, al fine di consentire l’accesso a CAAI di alpinisti con attività di assoluto rilievo ma scomparsi prima di poter accedere al sodalizio. Il tutto è partito per garantire un riconoscimento alla figura di Enzo Cozzolino. La prima presentazione all’assemblea di Gruppo di Recoaro Terme dello scorso anno è stata votata e respinta. Successivamente la proposta, come richiesto da Galvani, è stata portata al Consiglio Generale dove è stata pure respinta all’unanimità. Il Presidente Generale Stefani ha già risposto due volte a Galvani illustrando gli argomenti per cui la modifica non è recepibile. Nel frattempo il Gruppo Orientale si è prodigato per la divulgazione della figura e dell’opera di Cozzolino, ricordandolo attraverso un articolo sull’Annuario Accademico, accompagnato dalla distribuzione di un DVD. Questa soluzione è stata giudicata soddisfacente sia da parte dei firmatari la proposta, Armando Galvani in primis, sia da parte del Consiglio Generale e ovviamente anche della Presidenza del Gruppo Orientale.
Per la chiusura della vicenda, interviene anche Armando Galvani auspicandosi per il futuro che i gruppi alpinistici delle sezioni CAI, tramite i loro presidenti, mettano in evidenza le attività alpinistiche di particolare rilievo dei loro soci in attività o defunti e per i quali sia possibile presentare la candidatura tramite due soci CAAI.
Relazione annuale
· Approvazione verbale del convegno di primavera
Castagna chiede se vi siano commenti al verbale dell’assemblea primaverile di Cimolais, spedito a tutti i soci; non ci sono state osservazioni in merito pertanto il verbale è approvato definitivamente.
· Gestione del Sito Internet CAAI
Barbolini riferisce che allo stato attuale il sito è unicamente un sito
di servizio in cui l’amministratore carica contenuti che vengono di volta in volta inviati dai vari gruppi. Per rendere il sito più vivo, ci sarebbe necessità di un lavoro di aggiornamento continuativo e quotidiano che non può essere garantito. Anche la semplice apertura del sito a commenti sia di esterni che di soci CAAI non può essere concessa facilmente in quanto si rischia l’arrivo di centinaia di spam giornalieri che alla fine lo bloccherebbero.
· Lavori di manutenzione effettuati nel 2014 sui Bivacchi CAAI
Barbolini riferisce sui lavori fatti al Bivacco Fiorio al Mont Dolent e al Bivacco della Fourche. I lavori al Fiorio erano già programmati per il 2013 ma per vari motivi (indisponibilità delle persone o condizioni avverse) non erano stati effettuati. A ottobre 2014 il materiale da sostituire è stato portato in quota con un volo d’elicottero pagato dal Comune di Courmayeur e quindi si è proceduto alla sostituzione della porta e delle chiusure e alla verniciatura, che ha richiesto circa 2 giorni di lavoro. Nel bivacco vecchio posizionato poco distante sono pure state ripristinate le chiusure ma non è stata effettuata nessuna altra opera di manutenzione, avendo giudicato ormai fatiscente lo stato della costruzione. Barbbolini ne propone lo smantellamento ed il trasporto a valle, appena questo sarà possibile.
L’intervento alla Fourche è consistito nella posa di una controparete coibentata per proteggere il bivacco da infiltrazioni che derivano da un accumulo di neve e ghiaccio nell’intercapedine tra la struttura e la retrostante parete rocciosa. I lavori erano già stati giudicati necessari nel 2008, all’epoca del primo intervento di manutenzione, ma si è riusciti a farli solo adesso. La parete coibentata, delle dimensioni di 2 m X 90 cm e spessore di 6 cm, è stata trasportata in elicottero e posata su una specie di mensola adagiata a sporgere dalla terrazza del bivacco. Nel corso dell’intervento sono anche stati sostituiti i materassi e parte delle coperte.
· Pagamento bollino alla sezione CAAI
Castagna riferisce che alcuni soci purtroppo, pagano il bollino alle sezioni locali e non al CAAI.
Con esclusione di coloro che coprono una carica sociale nelle sezioni locali, per i quali purtroppo il regolamento impedisce loro di pagare il bollino al CAAI, per tutti gli altri invita a pagare il bollino al CAAI evidenziando un evidente contrasto nello spirito di appartenenza, visto che tanto si è fatto per appartenere a questo sodalizio.
Da ultimo ricorda che il bollino deve essere pagato entro il 31 marzo di ogni anno e il non pagamento comporta automaticamente la cancellazione dell’elenco del CAI e di conseguenza anche dalla sezione CAAI. Si ricorda inoltre di riportare nome e cognome sul bollettino di pagamento, evitando pertanto disguidi interpretativi.
Proposta per candidato gruppo Orientale alla Presidenza Generale CAAI.
Castagna riferisce ai soci presenti che a Marzo 2015 scade il mandato del Presidente Generale Stefani che terminerà il suo servizio non essendo rieleggibile. Come da consuetudine, l’espressione del Presidente Generale spetterebbe per rotazione al Gruppo Orientale e vi è quindi la necessità di individuare una figura autorevole che sia disponibile a ricoprire il ruolo per un mandato. Negli ultimi giorni si è giunti alla disponibilità di Alberto Rampini che in precedenza ha già ricoperto la carica di Presidente di Gruppo per 6 anni.
Rampini prende la parola per esprimere un ringraziamento per l’apprezzamento dimostrato dai soci e anche per confermare la disponibilità, spiegando come è maturata la decisione.
Nomina di Proboviro e Revisore dei Conti.
Sono in scadenza di mandato sia Mariano Frizzera (Proboviro), sia Giangiacomo Mazzenga (Revisore). Avendo garantito la disponibilità a proseguire nel servizio, l’assemblea riconferma entrambi per acclamazione.
Commissione Tecnica.
E’ in scadenza di mandato quadriennale Sergio Antoniazzi, che tuttavia come di consueto svolgerà ancora il suo compito nella riunione del 2015 per terminare il ciclo di valutazione delle candidature. Per la sua sostituzione a partire dal 2016 si rende disponibile il socio Samuele Mazzolini, al quale viene conferito l’incarico. Castagna poi ricorda che Alberto Rampini, in caso di elezione alla presidenza generale, dovrà abbandonare l’incarico in CT ed essere sostituito. L’argomento verrà affrontato nella prossima riunione primaverile.
Presentazione Candidature per nuovi soci
Manrico Dell’Agnola e Alcide Prati presentano la candidatura di Omar Genuin (Falcade), mettendone in risalto le caratteristiche di specialista su roccia, l’attività di altissimo livello specialmente sulle pareti del Civetta e della Marmolada nonché il passato di atleta di livello nazionale (sci di fondo). Mauro Moretto chiede se il candidato ha la volontà di impegnarsi nell’attività sociale del Gruppo. Alcide Parti risponde che apparentemente Genuin è interessato all’attività sociale. Pastorello interviene per sostenere la candidatura, auspicando che possa garantire una partecipazione attiva al Gruppo.
Mario Tranquillini e Galvani segnalano che la scheda di presentazione è troppo scarna ed incompleta per fornire elementi utili per una valutazione. Alberto Rampini porta ai presenti la valutazione preliminare dei membri della commissione tecnica, che da un lato giudicano la candidatura molto specialistica ma di alto profilo tecnico, e parallelamente raccomandano che in futuro i presentatori si rendano garanti della compilazione completa ed esaustiva dei moduli in modo tale che tutti gli altri soci possano avere elementi sufficienti per esprimere le loro valutazioni. Anche Edoardo Covi rimarca che spesso i candidati non dedicano sufficiente impegno ed attenzione a questo passaggio che è indubbiamente importante per valutare un candidato anche da un punto di vista della cultura alpinistica. Anche Frizzera fa notare che molto spesso nei moduli mancano informazioni importanti quali ad esempio quella dei primi salitori, il che indica scarsa cultura e scarso interesse per la storia alpinistica.
Dopo la chiusura della discussione, si passa alla votazione per Omar Genuin.
A seguire, Cristiano Pastorello e Francesco Leardi presentano il secondo candidato Claudio Migliorini (Mantova). Pastorello riferisce del giudizio positivo dei membri della CT e ne introduce la figura di polivalente di alto livello, avvicinato all’alpinismo a 25 anni e in pochi anni arrivato a livelli di eccellenza sia su roccia che in alta montagna (cita ad esempio che Migliorini ha recentemente salito in meno di una settimana la Heckmair alla Nord dell’Eiger e la Nord del Cervino). Pastorello poi si sofferma anche sulle qualità morali, concludendo che Migliorini sarebbe sicuramente un elemento positivo per il Gruppo. L’assemblea non richiede ulteriori informazioni rispetto a quelle fornite dai presentatori. Solo Marco Furlani interviene brevemente a sostegno della candidatura. Si passa quindi alla votazione anche per il secondo candidato.
Dopo la votazione di C. Migliorini ma prima della proclamazione dei risultati, segue una breve discussione in cui il Presidente Castagna esorta i soci a presentare anche alpinisti che magari hanno attività di profilo tecnico inferiore ma assiduità pluridecennale, che è senza dubbio un valore aggiunto perché dimostra tutta la passione. Intervengono nella discussione Bressan, Tranquillini, Covi, Mazzenga, tutti mettendo in evidenza il calo della frequentazione alpinistica delle montagne ed in conseguenza di questo anche la fatica ad individuare persone con curricula adatti all’ammissione al sodalizio. Intervengono poi Sergio Martini e Marco Furlani per segnalare casi di alpinisti di grande esperienza e spessore che avrebbero una forte motivazione all’ingresso del sodalizio, che allo stato attuale non sarebbero presentabili in quanto non rispondenti ai criteri di selezione attuali. Furlani, sostenuto in questa visione da diversi soci (Menestrina, Frizzera), propone di istituire nel Regolamento Generale una “figura speciale” per il riconoscimento accademico di alpinisti con attività molto assidua distribuita su diversi decenni, ma non in possesso dei requisiti tecnici pieni. Galvani ancora sostiene che le sezioni CAI , come sostenuto da L. Cremonesi in un recente scritto pubblicato su Montagne 360, dovrebbero avere un ruolo chiave nella coltivazione del talento dei giovani alpinisti.
Tranquillini contesta la prassi recente di presentare candidati con soli 5 anni di attività, benchè ad altissimo livello. Rossin dichiara la sua insoddisfazione per molte delle candidature degli anni recenti, che hanno profili di specialista su roccia ad alto livello ma spesso sono carenti riguardo all’apertura di vie nuove.
Rossin esorta a considerare anche possibili candidati con esperienza pluridecennale anche se non ad altissimo livello, persone attive nelle scuole CAI che sarebbero molto contente di entrare nel sodalizio e potrebbero garantire un buon apporto. Interviene Pastorello per rispondere a Rossin e puntualizzare che il candidato Migliorini ha anche al suo attivo un discreto numero di vie nuove nel gruppo Adamello-Presanella.
Covi ricorda che la funzione riconosciuta di CAAI è anche quella di farsi testimone di un certo stile di andare in montagna, cosa che non sempre i giovani fuoriclasse hanno perché spesso sono persone mostrano poco interesse all’aspetto sociale.
Galvani ricorda che il problema di vocazione nasce anche dalle scuole CAI, che di fatto adesso non insegnano più l’alpinismo ma solo le nozioni tecniche.
Si conviene in generale che uno dei compiti di CAAI dovrebbe anche essere quello, difficile, di fare da trait d’union tra i giovani fuoriclasse che sono portati più che altro alla ricerca della prestazione e gli alpinisti di medio livello e di esperienza che hanno dedicato una vita all’impegno nelle scuole e nelle sezioni, per far si che ci sia un’azione comune per il rilancio dell’alpinismo.
Furlani riprende il discorso sulla possibile ammissione di alpinisti con profilo tecnico non di primo piano, anche a causa di limiti fisici o addirittura menomazioni (cita il caso Giovannini) ma con spirito molto più accademico di tanti soci. A seguire Moretto e Barbolini discutono sull’opportunità dell’introduzione nel regolamento di un “quarto profilo” per riconoscere appunto l’importanza della passione, dell’assiduità e dell’impegno nelle sezioni.
Castagna chiude quindi la discussione dicendo che il tema merita sicuramente un approfondimento anche in sede di Consiglio Generale e che si farà tutto il possibile per portarlo avanti, nella convinzione che CAAI deve fare di tutto per evitare di chiudersi in sè stesso ed interpretare tutte le tendenze in atto nel mondo alpinistico attuale.
I V.P. Rossin e Leardi scrutinano quindi le schede e il segretario Baruffini registra i risultati che sono i seguenti:
Votanti 39 (Quorum 26)
Omar Genuin: l’assemblea approva.
Claudio Migliorini: l’assemblea approva.
Dopo la votazione, Frizzera chiede che chi ha votato contro si manifesti ed esprima le motivazioni (cosa che non avviene).
Sempre Frizzera ricorda ai soci presenti le ricorrenze degli 88 anni di Carlo Claus e 89 di Giacomo Albiero, entrambi presenti per i quali vi è stato un plauso generale di riconoscenza e ammirazione.
Elezione direttivo gruppo di Presidenza
Ultimo punto della giornata, il rinnovo del Consiglio di Presidenza. Dopo i tre anni di mandato, Rossin decide di non ripresentarsi per la carica di Vicepresidente. Leardi invece esprime la sua disponibilità e anche la volontà di restare in carica. Castagna conferma che dopo un periodo di forte dubbio, dovuto al manifestarsi di problemi di cui l’assemblea dei soci ha conoscenza molto parziale, ultimamente ha maturato la decisione di riconfermare la disponibilità a restare in carica per un altro mandato, anche su richiesta esplicita dello stesso Rossin oltre che per numerose e-mail di stima e apprezzamento per l’operato nei tre anni.
Pastorello e Barbolini si dichiarano a loro volta disponibili ad assumere il ruolo di VP lasciato vacante da Rossin.
Si effettua quindi una nuova votazione a scrutinio segreto per la nomina del vice-presidente. I risultati, scrutinati dal Leardi e Rossin e registrati dal segretario Baruffini sono i seguenti:
L’assemblea elegge Cristiano Pastorello alla Vicepresidenza.
Alle ore 13.00 il Presidente Castagna dichiara chiusa la riunione e i soci presenti si trasferiscono al Palazzo Rocca Bruna per il consueto pranzo sociale di fine anno.
VERBALE DELL’ASSEMBLEA
Presenti n° 44+2: Albiero, Antoniazzi, Balasso, Baruffini, Baù, Benassi, Bonaldo, Busato, Cagol, Cappellari, Carratù, Casarotto, Castagna, Clauss, Covi, Dal Molin, Dalle Nogare, Ferrari, Festi, Fina, Florit, Franzina, Galvani, Grazzini, Leardi, Loss, Martini, Masucci, Mazzenga, Menegardi, Menestrina, Moretto C., Moretto M., Pastorello, Polacci, Prati, Radin, Rampini, Rossin, Tararan, Tranquillini, Valdo, Zaleri, Zilio, Furlani, Rabanser
Hanno giustificato l’assenza n° 13: Angelini, Barbolini, Berrnard, Bressan, Crescinbeni, Frizzera, Gnoato, Goedek, Lamo, Miori, Stefanelli, Zanantoni, Quarti.
Soci “Gruppo Orientale” n° 123
L’assemblea si è svolta presso la sede CAI ”Gino Soldà” in Recoaro Terme.
Dopo il saluto del presidente, quello della sezione ospitante Enrico Pozza e del prof. Claudio Gattera, guida per gli accompagnatori, abbiamo iniziato con la presentazione di tutti i soci presenti.
Comunicazioni
E’ auspicabile la disponibilità di qualche socio affinché anche l’area Tosco/Emiliana e zone limitrofe
possano essere adeguatamente rappresentate;
Si segnalano un paio di errori:
– l’articolo “Il Dito di Dio” a pag 76 è stato riportato erroneamente in nome di Andrea Giorda, l’autore è Emanuele Menegardi;
– diversamente da quanto riportato sull’Annuario, il revisore dei conti è Giangiacomo Mazzenga.
Relazione Annuale
Ha ricordato inoltre che pur essendo diminuita la morosità restano ancora alcuni soci refrattari.
Si rammenta che pagare il bollino è un dovere morale nei confronti del CAI e degli altri soci, inoltre deve essere pagato entro il 31 marzo di ogni anno.
Marco Furlani interviene lamentando l’eccesso di deriva del sodalizio, richiamando l’attenzione sulla
variazione dello status dei soci accademici, ora equiparati a soci ordinari.
Intervengono altri soci segnalando le problematiche con le sezioni locali, derivanti dalla variazione
delle norme di tesseramento.
Fina ripercorre tutta la vicenda della progressiva perdita di prestigio e considerazione del CAAI, con
il passaggio di status degli accademici da soci vitalizi a ordinari; Baù riferisce del clima all’interno
della sezione di Padova che gli ha negato il patrocinio per una spedizione extraeuropea in quanto
formalmente non più iscritto alla sezione, benché fosse operante all’interno della stessa.
Mario Tranquillini spiega i motivi che lo hanno indotto a tesserarsi presso la SAT di Mori.
Rivista “Le Alpi Venete”
Commissione Tecnica
Sono stati nominati pertanto due membri: uno in sostituzione di Bruno Menestrina (in scadenza), mentre il secondo, in sostituzione di Mauro Moretto.
Si sono candidati Zilio Leri, Alberto Rampini, Alessandro Baù, Giustino Crescimbeni (richiesta via e-mail) e Carlo Dalle Nogare il quale dichiara la sua disponibilità ma in presenza di altre candidature era propenso a un suo ritiro.
La votazione a scrutinio segreto ha dato il seguente esito:
Votanti 41 (2 voti a socio)
Rampini 33 voti
Baù 21 voti
Zilio 18 voti
Crescimbeni 9 voti
Dalle Nogare 1 voto
Vengono quindi proclamati eletti Alberto Rampini come membro permanente e Alessandro Baù
come membro supplente.
Pianificazione e organizzazione delle iniziative per l’anno 2014
Premio Consiglio
Il progetto mira a selezionare un gruppo di giovani alpinisti di alto livello tecnico. Età compresa tra i
18 e i 26 anni, selezione fatta in collaborazione delle scuole di alpinismo. Il percorso di formazione,
di alto livello, avrà una durata di tre anni e consiste nel partecipare a meeting, spedizioni…
Questa iniziativa sarà organizzata e condotta dai soci CAAI disponibili.
Vi è stata una discussione (Pastorello, Baù, Rossin…) tra le diverse posizioni chi a favore chi perplesso.
I soci sono invitati a rispondere entro il 13 dicembre c.a. onde poter relazionare il C.G.
Dopo una breve pausa è stato proiettato il filmato “Dalle fonti alla montagna” con Gino Soldà negli anni ‘60.
Candidature
I presentatori hanno illustrato le attività dei candidati, facendo uso anche di audiovisivi. Al termine di ogni presentazione e dopo discussione si è votato. Al termine delle votazioni e degli scrutini, ho comunicato all’assemblea i risultati che seguono:
Votanti 44, quorum 30 (2/3).
Hanno ottenuto i seguenti voti: Sì No Scheda bianca
Ballico Giuseppe Omissis Omissis Omissis l’assemblea approva;
Mazzolini Samuele “ “ “ l’assemblea approva;
Zanetti Ermanno “ “ “ l’assemblea approva.
Analisi proposta Triestini
Armando Galvani interviene illustrandone i dettagli. Marco Furlani suggerisce di concentrare le
proprie energie verso il futuro, sui giovani. Covi muove alcune eccezioni di natura formale,
relativamente a quello che sarebbe poi l’iter di presentazione al CAAI.
Dopo ampia discussione, il presidente ha riformulato il quesito: l’assemblea è favorevole o contraria
portare al Consiglio Generale la domanda di una modifica del regolamento per permettere
l’ammissione al CAAI di alpinisti defunti che in vita non hanno potuto accedervi?
La votazione, per alzata di mano, ha dato i seguenti risultati:
Votanti 34; favorevoli 6; astenuti 1, contrari 27.
L’assemblea respinge.
Alle 13.40 circa termina l’assemblea; ha fatto seguito un momento conviviale presso l’Albergo Ristorante “Locanda Seggiovia”.
Minerbe, 25 novembre 2013
Il Presidente
Arturo Castagna
VERBALE DEL CONVEGNO
Presenti n° 27: Babudri, Baldi, Barbolini, Baruffini, Bonaldo, Bressan, Cappellari, Casarotto, Castagna, Corsi, Dalla Porta Xidias, Festi, Florit, Galvani, Leardi, Manfreda, Mazzenga, M. Moretto, Pastorello, Petronio, Rampini, Rossin, Simonetti, Tararan, Valenti, Zaleri e Zilio.
Assenti giustificati n° 24: Baù, Bellotti, Bernard, Carratù, Claus, Crescinbeni, Dalle Nogare, Espen, Fina, Franzina, Gianeselli, Lamo, Gnoato, Goedeke, Quarti, Menegardi, Menestrina, Miori, Prati, Sain, Stefanelli, Tranquillini, Zanantoni e I. Zandonella.
Soci “Gruppo Orientale”: n° 123
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Il convegno si è svolto nella splendida città di Trieste, nella sala messa a disposizione dalla SAG (Società Alpina delle Giulie) e perciò ringrazio sia il presidente Privileggi Mario sia il vice presidente Sandri Giorgio il quale si è prodigato per l’organizzazione.
Dopo i saluti della presidenza, Giorgio Sandri ci ha ricordato che la SAG è sempre stata una fucina di alpinisti a cominciare da Napoleone Cozzi e Alberto Zanutti che tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo realizzarono diverse prime salite di assoluto rilievo.
È stato presentato e ringraziato l’ospite-relatore l’alpinista Peter Podgornik e la Sig.ra Daniela, moglie del presidente Privileggi che ha guidato gli accompagnatori in un tour nella città di Trieste.
Sono stati presentati i neo-Accademici:
Hanno fatto seguito alcune comunicazioni:
M. Dal Bianco è entrato nel CAAI nel 1964 ed è morto per incidente stradale a soli 29 anni, il 16 aprile 1967.
Alla presentazione del libro era presente Carlo Claus, compagno di cordata in qualche salita.
Baruffini ha spiegato la modifica statutaria che rende possibile il tesseramento in contestualità dei Soci accademici nelle sezioni di provenienza (Assemblea dei Delegati 2010), esprimendo viva preoccupazione per il futuro del sodalizio qualora numerosi soci dovessero optare per questa soluzione. Intervengono Spiro Dalla Porta Xidias e Carlo Barbolini per chiedere ulteriori spiegazioni e per rimarcare il fatto che il CAI dovrebbe garantire maggiormente le sezioni nazionali.
Dal prossimo anno, l’iscrizione dovrà essere accompagnata dal codice fiscale; si invita pertanto i Soci a comunicarlo al segretario Luca Baruffini ( Via C. Battisti n° 41- 20097 S. Donato Milanese-MI; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).
Potete trovare con largo anticipo anche le lettere d’invito ai convegni/assemblee e i relativi verbali. Sempre sul sito potete trovare tutte le informazioni relative all’iniziativa di Mountain Wildernerss-CAAI, dell’Osservatorio e altro.
Visitate il sito www.clubalpinoaccademico.it
Sempre Barbolini riferisce in merito allo stato dei lavori in alcuni bivacchi del Gruppo Occidentale (Canzio, Fiorio, Ferreri-Riviero).
Sempre Alberto Rampini ci ha fatto visionare un filmato relativo alla sua partecipazione al Meeting Alpinistico BMC dal 12 al 19 maggio u.s. in Cornovaglia.
Subito dopo abbiamo iniziato l’analisi del tema del convegno:
Da Julius Kugy ai giorni nostri: quale il futuro dell’alpinismo in Friuli Venezia Giulia?
Riporto molto brevemente ciò che i relatori hanno trattato considerato che le relazioni complete saranno riportate sull’Annuario.
Alle ore 18 abbiamo effettuato una breve pausa per un rinfresco. In seguito abbiamo ripreso con un dibattito sugli interventi dei relatori. Ho riassunto brevemente i quattro interventi richiamando i punti salienti, poi ho ceduto la parola ai soci.
È intervenuto dapprima Roberto Valenti che ha fatto notare come sia fondamentale, per lo sviluppo alpinistico, partire dalle attività più semplici, quando si è piccoli, dall’esplorazione nei dintorni di casa, per sviluppare il gusto dell’avventura e dell’ignoto. Cosa che oggi purtroppo viene negata quasi fosse solo fonte di pericoli. Valenti ha richiamato quindi al ruolo delle scuole CAI, per stimolare i giovani all’avventura. Leardi ha asserito che nelle palestre di arrampicata ci sono giovani dotati e avrebbero le capacità per diventare forti alpinisti ma purtroppo sono attratti solo dall’aspetto puramente tecnico dell’arrampicata. Barbolini ha rimarcato che a suo modo di vedere il CAAI e le scuole CAI dovrebbero puntare sui ragazzi di 14-15 anni affinchè possano realizzare le grandi imprese che solitamente si fanno sotto i 30 anni.
Ho aggiunto che molti adolescenti, dopo “l’alpinismo giovanile” si perdono per strada: manca l’anello che li faccia continuare. Mauro Petronio ha ricordato che in loro, spesso manca l’interesse per la conoscenza della storia e delle vicende delle persone e delle pareti.
Mazzenga ha affermato che vede nei giovani l’orientamento per la prestazione sportiva più che per l’esplorazione dell’ignoto. Valenti ha puntualizzato che l’aspetto della “prestazione sportiva” c’è sempre stato, anche in passato.
Rossin ha chiesto a Spiro e agli altri relatori quanto a loro parere abbia inciso in passato la presenza delle due etnie (italiana e slovena), nella realtà politica di terra contesa dell’epoca, nello sviluppo dell’alto livello dell’alpinismo triestino. Valenti ha risposto che in realtà anche in passato più che competizione tra italiani e sloveni c’è sempre stata una certa sintonia e che non era raro vedere cordate “miste”. Spiro ha parlato invece di movimenti di contrapposizione all’interno dei singoli ambienti alpinistici e ha citato l’aneddoto della formazione dei “Bruti di Val Rosandra” come reazione all’inerzia di coloro che non avevano raccolto l’eredità di Emilio Comici dopo la sua morte.
Ancora Valenti ha puntualizzato che in Slovenia l’alpinismo è materia di scuola, almeno le scuole di nuova edificazione devono prevedere per legge uno spazio di arrampicata nelle palestre. Podgornik ha precisato che la pratica dell’arrampicata a scuola non è un obbligatoria ma un’opzionale. Secondo Pastorello tutto nasce dalla trasmissione dell’entusiasmo e che una buona ricetta potrebbe mettere insieme i ”vecchi” che portano le loro esperienze e i giovani pronti a raccoglierle; quello che sta cercando di fare lui da tempo nella zona del Baldo.
Galvani ha messo l’accento come a qualsiasi livello dell’andare in montagna, sia l’entusiasmo a far scattare la molla. Valenti ci porta a conoscenza di un gruppo di giovani “Grembani” (traduzione dal triestino: grezzi), della sezione XXX ottobre, che ha il compito di “prendere per mano” i giovanissimi che escono dalle scuole d’alpinismo e accompagnarli nella loro formazione individuale.
Poco dopo le 19.00 la riunione viene chiusa e i partecipanti si sono trasferiti al ristorante “Antico Convento” per la consueta cena sociale.
Le previsioni meteo per il giorno successivo hanno scoraggiato molti dei partecipanti, cambiando pertanto programma. Il tempo invece è stato bello e tra quelli rimasti, alcuni sono andati in falesia e altri visitato Trieste e dintorni.
Un grazie a Mauro Florit che si è prodigato per l’organizzazione del convegno.
Un grazie a Alessandro Baù che tramite la Camp ci ha omaggiato dei gadget.
Spero in una sempre maggior partecipazione alla vita sociale del sodalizio; è fondamentale per accrescere il nostro entusiasmo e lo spirito di gruppo.
Minerbe, 10 giugno 2013
Il Presidente
Arturo Castagna
Causa la brutta vicenda che ha coinvolto la mia famiglia, ho cominciato molto tardi ad arrampicare e questo sicuramente ha influenzato molto il mio modo di andare in montagna. Inizialmente il mio approccio è stato per curiosità, per provare cosa aveva portato mio padre a dedicargli così tanto tempo e addirittura la vita. Poi, per passione ma anche per le persone che ho frequentato che mi hanno trasmesso valori, sensazioni, ed emozioni positive, ho continuato.
Quando Lino Celva, qualche anno fa mi chiese di diventare Accademico tergiversai perché non pensavo di essere all’altezza di questo sodalizio. Poi tornato alla carica mi convinse che con la mia attività avrei potuto far parte del vostro gruppo. E sono molto onorato che Lino e Mariano mi abbiano proposto, e ancor di più, dopo che ho saputo che per Mariano questa è stata la prima e unica candidatura proposta.
Vorrei ora parlare di alcune persone per me importanti:
Lino, ora grande amico, nel passato era un alpinista anomalo secondo gli standard classici a cui ero abituato. Il ricordo che ho più vivo è quando arrivava velocissimo alla palestra della Vela con la sua Fiat Tipo, frenata da paura, spalancava le portiere, musica a ciodo e via a rampegar e zigar…, poi col tempo ho avuto modo di frequentarlo sempre più assiduamente e ho capito che lui è fatto così. Molto esuberante ma subito dopo molto ombroso non ci sono mezze misure, si può definire una persona “con la miccia corta”. Però è una persona sincera e questo per me è fondamentale in un amico.
Per quanto riguarda Mariano Frizzera, pur non avendo mai arrampicato insieme, è una persona a cui sono molto affezionato. Posso sicuramente dire che involontariamente ha influito sulla mia scelta di provare ad andare in montagna. Quando facevamo il viaggio insieme in macchina per andare al mare, i racconti delle sue avventure con il Feo mi hanno sempre fatto sognare. Ricordo di quando Mariano si era rotto tutti e due i talloni in Marmolada e il Feo con la sua proverbiale calma è riuscito da solo a portarlo fino alla base della parete; oppure quando il Feo durante un bivacco aveva mangiato per sbaglio una lametta da barba, o quando il Feo portò il Sergio Martini sull’Agner e causa maltempo ci misero due giorni a scendere. Aneddoti che descrivevano momenti pericolosi, tragici e allo stesso tempo comici, ma vissuti con amicizia e complicità.
Altra persona molto importante per la mia crescita, conoscenza, passione alpinistica è stato Marcello Rossi, un cognome comune per una rara persona. Non sarei azzardato o eccessivo nel dire che posso considerarlo come fosse stato un padre per me. Mi ha trasmesso quell’amore, rispetto per la montagna e le persone che tutt’oggi mi accompagna.
Giorgio, a cui sono stato molto legato alpinisticamente. Poi mio malgrado, le nostre strade si sono divise, ma nella sfortuna di questa separazione vedo anche l’altra parte della medaglia, ho avuto così anche la possibilità di frequentare altri alpinisti che altrimenti sarebbe stato difficile conoscere, perché si sa quando una cordata è affiatata, non si finisce di scalare una via che già sul sentiero di rientro si progettano altre vie, altri sogni da vivere insieme.
Concludo, considerando che un pò di questo mio riconoscimento alpinistico è sicuramente anche di mia moglie, che vorrei ringraziare perché ha capito e accettato questa mia grande passione, anche se per chi resta a casa non sempre è facile stare ad aspettare il nostro ritorno. Grazie Mariassunta.
VERBALE DEL CONVEGNO
Presenti n° 36: Albiero, Antoniazzi, Balasso, Barbolini, Baruffini, Baù, Bonaldo, Bressan, Cappellari, Carratù, Casarotto, Castagna, Corsi, De Zordi, Della Mea, Festi, Frizzera, Galvani, Gianeselli, Gnoato, Goedeke, Leardi, Loss, Manfreda, Masucci, Mazzenga, Menestrina, Moretto M., Panciera, Pellegrinon, Prati, Rampini, Rossin, Santomaso, Stefanelli, Tranquillini.
Hanno giustificato l’assenza n° 18: Bellini, Bellotti, Claus, Covi, Dalle Nogare, Dell’Agnola, Espen, Fina, Florit, Gabriel, Larcher, Martini, Menegardi, Miori, Quarti, Zanantoni, Zandonella, Zilio.
Soci “Gruppo Orientale” n° 125
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ll convegno si è svolto nella splendida località di Agordo, nella sala messa a disposizione dalla Comunità
Montana Agordina e per questo si ringrazia sia la “Comunità” sia il presidente della sezione locale del CAI,
Antonello Cibien, che tanto si è prodigato sia per l’organizzazione sia per l’assistenza durante il convegno.
Dopo i saluti della presidenza è intervenuto per un suo breve saluto Antonella Cibien.
Hanno fatto seguito alcune comunicazioni:
Subito dopo abbiamo iniziato l’analisi del tema del convegno “ Alpinismo Bellunese – Alpinisti Bellunesi”; Roberto Rossin ha introdotto il tema al quale hanno fatto seguito gli interventi dei relatori. Riporto molto brevemente ciò che i relatori hanno trattato considerato che la relazione completa sarà riportata sull’Annuario.
Alle 18.30 Paola Favero ci ha presentato il suo ultimo libro “Dentro la Montagna” con accompagnamento musicale. I geologi Alberto Bertini e Vittorio Fenti ci hanno illustrato aspetti entusiasmanti della geologia attraverso la lettura del paesaggio dolomitico. Poi la cena presso il Rifugio Capanna Trieste.
Il giorno successivo, come consuetudine, i partecipanti hanno scelto l’attività a cui dedicarsi, chi l’alpinismo, chi l’escursionismo, chi per un percorso geologico guidato dal geologo Vittorio Fenti in Valle San Lucano. Spero in una sempre maggior partecipazione alla vita sociale del sodalizio.
Minerbe, 27 giugno 2012