Lettera di presentazione – Paolo Loss
Causa la brutta vicenda che ha coinvolto la mia famiglia, ho cominciato molto tardi ad arrampicare e questo sicuramente ha influenzato molto il mio modo di andare in montagna. Inizialmente il mio approccio è stato per curiosità, per provare cosa aveva portato mio padre a dedicargli così tanto tempo e addirittura la vita. Poi, per passione ma anche per le persone che ho frequentato che mi hanno trasmesso valori, sensazioni, ed emozioni positive, ho continuato.
Quando Lino Celva, qualche anno fa mi chiese di diventare Accademico tergiversai perché non pensavo di essere all’altezza di questo sodalizio. Poi tornato alla carica mi convinse che con la mia attività avrei potuto far parte del vostro gruppo. E sono molto onorato che Lino e Mariano mi abbiano proposto, e ancor di più, dopo che ho saputo che per Mariano questa è stata la prima e unica candidatura proposta.
Vorrei ora parlare di alcune persone per me importanti:
Lino, ora grande amico, nel passato era un alpinista anomalo secondo gli standard classici a cui ero abituato. Il ricordo che ho più vivo è quando arrivava velocissimo alla palestra della Vela con la sua Fiat Tipo, frenata da paura, spalancava le portiere, musica a ciodo e via a rampegar e zigar…, poi col tempo ho avuto modo di frequentarlo sempre più assiduamente e ho capito che lui è fatto così. Molto esuberante ma subito dopo molto ombroso non ci sono mezze misure, si può definire una persona “con la miccia corta”. Però è una persona sincera e questo per me è fondamentale in un amico.
Per quanto riguarda Mariano Frizzera, pur non avendo mai arrampicato insieme, è una persona a cui sono molto affezionato. Posso sicuramente dire che involontariamente ha influito sulla mia scelta di provare ad andare in montagna. Quando facevamo il viaggio insieme in macchina per andare al mare, i racconti delle sue avventure con il Feo mi hanno sempre fatto sognare. Ricordo di quando Mariano si era rotto tutti e due i talloni in Marmolada e il Feo con la sua proverbiale calma è riuscito da solo a portarlo fino alla base della parete; oppure quando il Feo durante un bivacco aveva mangiato per sbaglio una lametta da barba, o quando il Feo portò il Sergio Martini sull’Agner e causa maltempo ci misero due giorni a scendere. Aneddoti che descrivevano momenti pericolosi, tragici e allo stesso tempo comici, ma vissuti con amicizia e complicità.
Altra persona molto importante per la mia crescita, conoscenza, passione alpinistica è stato Marcello Rossi, un cognome comune per una rara persona. Non sarei azzardato o eccessivo nel dire che posso considerarlo come fosse stato un padre per me. Mi ha trasmesso quell’amore, rispetto per la montagna e le persone che tutt’oggi mi accompagna.
Giorgio, a cui sono stato molto legato alpinisticamente. Poi mio malgrado, le nostre strade si sono divise, ma nella sfortuna di questa separazione vedo anche l’altra parte della medaglia, ho avuto così anche la possibilità di frequentare altri alpinisti che altrimenti sarebbe stato difficile conoscere, perché si sa quando una cordata è affiatata, non si finisce di scalare una via che già sul sentiero di rientro si progettano altre vie, altri sogni da vivere insieme.
Concludo, considerando che un pò di questo mio riconoscimento alpinistico è sicuramente anche di mia moglie, che vorrei ringraziare perché ha capito e accettato questa mia grande passione, anche se per chi resta a casa non sempre è facile stare ad aspettare il nostro ritorno. Grazie Mariassunta.
VERBALE DEL CONVEGNO
Presenti n° 36: Albiero, Antoniazzi, Balasso, Barbolini, Baruffini, Baù, Bonaldo, Bressan, Cappellari, Carratù, Casarotto, Castagna, Corsi, De Zordi, Della Mea, Festi, Frizzera, Galvani, Gianeselli, Gnoato, Goedeke, Leardi, Loss, Manfreda, Masucci, Mazzenga, Menestrina, Moretto M., Panciera, Pellegrinon, Prati, Rampini, Rossin, Santomaso, Stefanelli, Tranquillini.
Hanno giustificato l’assenza n° 18: Bellini, Bellotti, Claus, Covi, Dalle Nogare, Dell’Agnola, Espen, Fina, Florit, Gabriel, Larcher, Martini, Menegardi, Miori, Quarti, Zanantoni, Zandonella, Zilio.
Soci “Gruppo Orientale” n° 125
——————————————————–
ll convegno si è svolto nella splendida località di Agordo, nella sala messa a disposizione dalla Comunità
Montana Agordina e per questo si ringrazia sia la “Comunità” sia il presidente della sezione locale del CAI,
Antonello Cibien, che tanto si è prodigato sia per l’organizzazione sia per l’assistenza durante il convegno.
Dopo i saluti della presidenza è intervenuto per un suo breve saluto Antonella Cibien.
Hanno fatto seguito alcune comunicazioni:
- Carlo Claus è stato nominato socio Onorario del CAI: complimenti
- Si sollecita a scrivere articoli a propria firma e a farli pervenire al socio incaricato, Francesco Leardi, il quale si occupa dell’organizzazione e dei rapporti con le riviste, l’annuario e il sito
- E’ attivo il “Sottogruppo F.V.G”; il responsabile è Mauro Florit.
- Mountain Wilderness e CAAI hanno organizzato un concorso aperto a tutti per segnalare le Vie TRAD; lo scopo è di incentivare le Vie con protezioni veloci.
- Carlo Zanantoni continua con la sua opera di sorveglianza delle “libertà in alpinismo” (Osservatorio).
- Di quanto succede ci tiene costantemente informati con le sue e-mail.
- Le comunicazioni postali, d’ora in poi, saranno esclusivamente via e-mail con l’unica eccezione per quanti ancora non la dispongono.
- Carlo Barbolini, dopo la riorganizzazione del sito CAAI, ora si occupa della sua gestione.
- Potete trovare con largo anticipo anche le lettere d’invito ai convegni/assemblee e i relativi verbali. Sempre sul sito potete trovare tutte le informazioni relative all’iniziativa di Mountain Wildeners-CAAI, dell’Osservatorio e altro. Visitate il sito www.Clubalpinoaccademico.it
- Il CAAI, su richiesta del Club Alpino Italiano, ha selezionato 150 vette al fine di festeggiare il prossimo anno, il 150° dalla fondazione; a tale scopo sono state compilate 150 schede tecniche, una per ogni cima selezionata.
- In merito alle candidature segnalo che oltre alle 4 copie cartacce ed al “mod. A” con i cinque anni migliori, si chiede anche una copia dell’intera attività, in digitale (pdf), al fine di facilitare la comunicazione con le persone preposte alla valutazione.
- Sarà possibile presentare i candidati all’assemblea anche con Dia e/o filmati, in ogni caso il tempo massimo sia per la presentazione discorsiva sia per l’eventuale proiezione deve restare nei limiti di dieci minuti complessivi.
- Sono stati presentati al convegno i neo-Accademici:Tranquillo Balasso presentato da G. Casarotto e P. Radin;
- Paolo Loss presentato da L. Celva e M. Frizzera.
Subito dopo abbiamo iniziato l’analisi del tema del convegno “ Alpinismo Bellunese – Alpinisti Bellunesi”; Roberto Rossin ha introdotto il tema al quale hanno fatto seguito gli interventi dei relatori. Riporto molto brevemente ciò che i relatori hanno trattato considerato che la relazione completa sarà riportata sull’Annuario.
- Saltalmacchia Gianni, alpinista Bellunese, ha esposto una relazione accompagnata da foto digitali relative alla cronistoria alpinistica e relativi protagonisti sul gruppo dello Schiara e del Burel. Ha fatto notare come l’isolamento ed i lunghi avvicinamenti comportino una scarsa frequentazione di questi luoghi, lasciando pertanto ancora molteplici possibilità di nuove realizzazioni.
- Santomaso Stefano ha esposto una relazione sulla cronistoria e relativi protagonisti, relativa ai gruppi della Moiazza, Pale di S.Lucano, Vette Feltrine, Monti del Sole e Pizzocco. Stefano ha fatto notare che alcune delle recenti nuove Vie, ad alto contenuto tecnico, non tengono conto dei tracciati storici sia per vicinanza o sovrapposizioni e incroci; individuando in tutto ciò un certo pessimismo per il futuro in quanto molti giovani sono più attratti dalle elevate prestazioni tecniche che dalla ricerca di grandi avventure su grandi pareti.
- Renato Panciera ha trattato la Civetta, cronistoria e protagonisti. Interessante è l’accento che ha posto sulla sua proposta: alpinismo invernale in giornata, da lui proposto; espressione d’alpinismo che non è stata seguita se non solo negli ultimi tempi grazie a Baù e compagni.
- Pellegrinon Bepi ha trattato i protagonisti Bellunesi. Ha fatto una cronistoria delle varie figure che si sono distinte, affermando come ancora nel periodo prima e dopo la Seconda guerra si parlasse di “scuola Bellunese”.
- In seguito un interessante dibattito dei soci.
Alle 18.30 Paola Favero ci ha presentato il suo ultimo libro “Dentro la Montagna” con accompagnamento musicale. I geologi Alberto Bertini e Vittorio Fenti ci hanno illustrato aspetti entusiasmanti della geologia attraverso la lettura del paesaggio dolomitico. Poi la cena presso il Rifugio Capanna Trieste.
Il giorno successivo, come consuetudine, i partecipanti hanno scelto l’attività a cui dedicarsi, chi l’alpinismo, chi l’escursionismo, chi per un percorso geologico guidato dal geologo Vittorio Fenti in Valle San Lucano. Spero in una sempre maggior partecipazione alla vita sociale del sodalizio.
Minerbe, 27 giugno 2012
Il Presidente
Arturo Castagna
https://clubalpinoaccademico.it/chi-siamo-2/gruppo-orientale-2/16-17-giu-2012-convegno-di-agordo#sigProId044b942f13