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Club Alpino Accademico Italiano

Progetto EAGLE TEAM - Un’opportunità unica di crescita per giovani talenti

Lunedì, 13 Febbraio 2023 22:13

 

Il CAI e il CAAI selezionano un gruppo di giovani alpinisti molto dotati, già forti e fortemente motivati a diventare i numeri primi dell’alpinismo di avventura a livello internazionale, per un percorso formativo di eccellenza sotto la guida di Matteo della Bordella e di altri specialisti del settore.

Dare la possibilità a dei giovani di concentrarsi davvero sull’alpinismo di alto livello è il nocciolo di questa avventura” sostiene Mauro Penasa, presidente generale dell’Accademico. “Da tempo ci lamentiamo della crisi di vocazione alpinistica, senza riuscire a mutare la tendenza che sposta l’interesse degli appassionati verso attività più vicine allo sport… così, chi arriva alla montagna, perché prima o poi ci si arriva, è in media ben preparato dal punto di vista tecnico, ma spesso è ormai tutt’altro che giovane. Come conseguenza il nostro Club, l’Accademico, sta invecchiando inesorabilmente. Il CAI Eagle Team è quindi un’occasione da non perdere per portare su terreni di avventura ragazzi di buon livello sotto i 28 anni. Il suo atto finale, la spedizione, sarà per i partecipanti occasione di prendere confidenza con la realtà extraeuropea, di difficile approccio per un giovane, e verificare così la solidità delle consapevolezze acquisite durante il percorso di crescita”.

Di seguito il comunicato ufficiale condiviso sul sito CAI Home » Andare in Montagna » Alpinismo » Progetto CAI Eagle Team

Trasmettere ai giovani le conoscenze tecniche e il patrimonio culturale fondamentali per chiunque ambisca a diventare interprete dell’alpinismo moderno. Promuovere lo sviluppo della pratica alpinistica tra i più giovani, offrendo a un selezionato gruppo di talenti l’opportunità di potersi esprimere al massimo, sulle difficoltà più elevate e sulle montagne più belle al mondo.

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Dodici alpinisti tra i 18 e i 28 anni

Questi gli obiettivi del “EAGLE TEAM”, progetto ideato dall’alpinista Matteo Della Bordella insieme al Club Alpino Italiano e al Club Alpino Accademico Italiano (Sezione nazionale che riunisce i soci Cai che hanno svolto attività alpinistica non professionistica di particolare rilievo e intensità), che intende selezionare dodici giovani (ragazze e ragazzi) tra i 18 e i 28 anni, offrendo loro l’opportunità di sviluppare il talento alpinistico grazie a un programma pensato per una crescita di alto livello, con tutor selezionati tra i migliori alpinisti italiani e internazionali.

Lo scopo finale? Diventare degli ottimi alpinisti, ma anche guadagnarsi il proprio posto nel gruppo che parteciperà alla spedizione alpinistica internazionale 2025 finanziata dal Club alpino italiano in Patagonia, insieme a Matteo Della Bordella e altri due esperti alpinisti.

 

 

 

 

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Sei settimane di formazione, poi la Patagonia

Finanziato dal Club Alpino Italiano e gestito da Matteo Della Bordella (appartenente ai Ragni di Lecco e Accademico del Cai), il progetto “Cai Eagle Team” prevede, tra aprile 2023 e dicembre 2024, sei settimane di attività in varie zone delle Alpi (dalla Grigna alle Dolomiti, dal Monte Bianco alla Valle Orco, fino ad arrivare all’Oberland bernese), incentrate sull’arrampicata (su roccia, su ghiaccio e misto, in fessura), sull’alpinismo e sull’eventuale apertura di una via. Il tutto per trasmettere ai partecipanti le conoscenze tecniche e il patrimonio culturale fondamentali per ogni interprete dell’alpinismo moderno.

 

 

 

Al termine delle settimane, verranno selezionati, sulla base della valutazione delle capacità tecnico/alpinistiche, caratteriali e logistiche, i componenti della spedizione extraeuropea. Sei i giovani (ragazze e ragazzi) che potranno accedervi, con l’obiettivo di compiere salite di prestigio in Patagonia nel febbraio 2025.

Ciascuna delle sei settimane prevede incontri teorici da affiancare alla pratica della specifica attività prevista, oltre a momenti di approfondimento di natura storico/culturale e su temi di ampio respiro come la gestione del rischio e della sicurezza, e a un focus sul legame tra alpinismo e comunicazione, elemento sempre più importante per chi oggi vuole svolgere attività di alto livello.

Le sei settimane vedranno l’intervento, oltre che di Matteo Della Bordella, di alcuni dei migliori alpinisti italiani e internazionali, mentre i momenti sulla storia e sulla cultura saranno affidati a giornalisti, scrittori, storici e a personaggi di spicco dell’alpinismo.

I dodici partecipanti saranno selezionati su base curricolare e mediante un test delle capacità alpinistiche della durata di due giorni, in programma a fine marzo in Piemonte, in Val D’Ossola.

Gli interessati possono trovare tutte le informazioni per inviare la candidatura nel file scaricabile qui sotto.

Per iscriversi c’è tempo fino al 15 marzo 2023.

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Costi

Il progetto è finanziato per la sua interezza dal Club Alpino Italiano che, insieme al Club alpino accademico, crede fortemente nell’importanza di offrire un’opportunità alle nuove generazioni, perché possano avere i mezzi attraverso cui mostrare e sviluppare il proprio talento.

Il percorso formativo non prevede costi vivi per i partecipanti, salvo quelli relativi al viaggio per raggiungere le diverse località di svolgimento delle settimane. Allo stesso modo, anche per la spedizione non vi saranno costi fissi a carico degli stessi.

I dodici partecipanti alle settimane, come i sei ammessi alla spedizione, saranno però tenuti al tesseramento Cai e alla stipula del’assicurazione in attività personale che il Cai mette a disposizione dei soci, nonché all’assicurazione per attività extra europea per il periodo della spedizione.

Il progetto “Cai Eagle Team” rappresenta quindi un’esperienza e un’opportunità unica nel suo genere.

Per approfondire

pdfI criteri di selezione

pdfIl programma

Per informazioni e adesioni

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Il form di iscrizione è disponibile al seguente indirizzo: https://www.cai.it/andare-in-montagna/alpinismo/progetto-cai-eagle-team/

Se ne parla anche qui:

https://www.sportmediaset.mediaset.it/altrisport/missione-patagonia-2025-della-bordella-special-tutor-del-progetto-cai-eagle-team_60928178-202302k.shtml

https://www.lastampa.it/montagna/2023/02/11/news/eagle_team_il_cai_lancia_laccademia_dellalpinismo_per_giovani_talenti_con_spedizione_finale_in_patagonia-12637655/

https://www.ansa.it/canale_legalita_scuola/notizie/tavoli_legalita/regione/lombardia/2023/02/10/al-via-progetto-cai-eagle-team-per-formare-giovani-alpinisti_2bdbe877-85da-485b-bf8e-3beb739346d6.html

https://www.planetmountain.com/it/notizie/alpinismo/cai-eagle-team-12-giovani-alpinisti-progetto-formativo-alpinismo-alto-livello.html

 

Le motivazioni che supportano l'adesione del CAAI al Progetto EAGLE TEAM nelle parole del Presidente Generale Mauro Penasa

Nel progetto CAI Eagle Team ci sono due concetti chiave, per l’alpinismo italiano e per il CAAI

I giovani

L’inizio dell’esperienza di tanti accademici risale a molti anni fa, per molti al momento in cui c’è stata una rivoluzione nei materiali e nella mentalità della scalata su roccia. Per quanto poco si facesse sembrava di essere sulla cresta dell’onda, con grande riflesso sulla nostra autostima. Ma allora c’era una sola disciplina, l’alpinismo, tutti più o meno arrivavamo dalla montagna, tutto ruotava intorno ad essa.

Lo sviluppo successivo dell’arrampicata sportiva ha avuto diversi effetti: ha aumentato considerevolmente il livello, ed il numero di praticanti. Oggi i giovani sanno scalare molto bene, ma spesso non hanno alcuna esperienza dei terreni meno addomesticati, ed ovviamente preferiscono pareti tecniche di alta difficoltà ma con ingaggio tendenzialmente limitato.

L’avventura

C’è un aspetto di consapevolezza che viene dalla frequentazione di terreni di avventura in montagna. La consapevolezza non elimina il rischio ma aumenta le capacità di gestirlo e di ridurne le potenzialità limitanti, con l’effetto di poter arrivare a risultati notevoli. Una delle ragioni per cui si riesce a salire una parete è il sentirsi in confidenza con la montagna, e questo arriva non solo dall’esperienza della scalata, ma anche dall’esperienza della confidenza.

Personaggi come Matteo Della Bordella sono allora indispensabili a trainare un gruppo di giovani ed a spingerlo verso il top dell’alpinismo. Ricordiamoci che l’alpinismo è un fenomeno sociale, e il muoversi in un gruppo di élite è prezioso e motivante. Ovviamente questa operazione va gestita in ambito alpino, ma viene automatica l’idea di verificarne il livello in una spedizione extraeuropea, difficile da organizzare per dei giovani e soprattutto dispendiosa in termini di risorse economiche e di tempo (le prime fisiologicamente scarse per un giovane, il secondo sempre prezioso per chi è davvero preso dalla scalata).

 

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