OMAN 2025 OVVERO “C.A.I. EAGLE TEAM PARTE SECONDA”
di Francesco Leardi C.A.A.I. Gruppo Orientale
Prima puntata
Occorre fare una premessa sul gruppo C.A.I. Eagle Team voluto da C.A.I. e C.A.A.I. sulla base della felice intuizione dell’accademico Matteo Della Bordella e del Presidente Generale del C.A.I. Antonio Montani.
L’obiettivo iniziale era creare un gruppo di alcuni elementi giovani selezionati accuratamente per coinvolgerli in attività di alto livello su grandi pareti e vie di alta difficoltà con la possibilità di partecipare ad una spedizione in Patagonia.
Uno stimolo verso giovani generazioni realizzando un evento visibile e coinvolgente per sensibilizzare l’opinione pubblica verso la montagna e l’alpinismo in particolare.
C.A.I. e C.A.A.I. hanno creduto fortemente in questo progetto abbinando altri eventi non meno importanti che sono stati i vari Eagle Meet organizzati dai tre Gruppi dell’accademico con giovani arrampicatori provenienti da tutto il territorio italiano.
Eagle Meet in Valle del SarcaQuando il presidente del C.A.A.I. Mauro Penasa introdusse l’iniziale progetto e il suo significato al nostro Consiglio Generale fummo stupiti di un’iniziativa che rappresentava per il nostro gruppo una novità da tempo desiderata in quanto c’era e c’è necessità di rinnovamento e cambio generazionale.
Motivi tecnici, caratteriali, numerici e logistici hanno portato alla scelta di alcuni membri destinati alla spedizione Patagonia, che si sta svolgendo in queste settimane.
Dopo la scelta operata su chi sarebbe partito per il Sudamerica, ci siamo chiesti se non valesse la pena di sfruttare appieno l’energia sviluppata nel progetto. Ed ecco quindi spuntare un altro gruppo di giovani scalatori e come obiettivo le pareti dell’Oman.
Il mio ruolo è parlare del gruppo Oman 2025 del quale faccio parte, dei suoi componenti e di come si è sviluppata la sua storia.
Partenza Oman 2025 fissata il 20 Febbraio ritorno il 7 Marzo.
Il gruppo C.A.I. Eagle Team Patagonia seguirà altri momenti di diffusione mediatica.
Devo iniziare dal momento di prima aggregazione che è stato l’apprendimento tecnico alla Torre di Padova il 31 Agosto 2023 da parte di tutti i componenti selezionati del C.A.I. Eagle Team seguiti dalla competente e coinvolgente esposizione di Giuliano Bressan (C.A.A.I. staff torre di Padova), Andrea Lazzaro (I.A. staff torre di Padova) e Alessandro Baù (C.A.A.I. e A.G.A.I.).
Manovre, prove di caduta, test sui materiali hanno accresciuto il bagaglio culturale dei ragazzi in una giornata densa di spunti tecnici.
Andrea Lazzaro dello staff Torre di Padova
Giuliano Bressan dello staff Torre di Padova
Eagle team alla Torre di PadovaVarie giornate di alpinismo sull’arco alpino, come si è accennato prima, hanno portato l’organizzazione a creare il primo gruppo per la Patagonia e successivamente il secondo con l’opportunità della spedizione in Oman.
La logistica di Oman 2025 prevede di muoversi tramite 3 vetture 4x4, alternando momenti di campeggio libero in prossimità delle pareti a tappe in alloggio durante gli spostamenti per consentire i rifornimenti.
Viaggeremo insieme per tutta la durata della spedizione, dividendoci al massimo in 2 gruppi, con cordate da definire sul posto in funzione degli obiettivi.
Gli obiettivi alpinistici sono situati in zone diverse che pensiamo di visitare in sequenza: Wadi Bani AWF, Jabal Fokahe Nizwa, Jabal Misht e Kawr. Su queste pareti si ha in progetto l’apertura di nuove vie di arrampicata e la ripetizione di alcune vie di alto livello già esistenti.
Inizieremo dal Wadi Bani AWF: è la miglior area dove approcciarsi all’arrampicata omanita, è presente di tutto, sia le falesie più rinomate (Snake gorge e La gorgettes), sia vie lunghe, sportive e trad . Dopo un paio di giorni di ambientamento in funzione delle possibilità individuate, ci sposteremo verso una seconda area dove ci sono ampie possibilità, soprattutto in apertura, sulle pareti del Jabal Fokah e delle Torri di Nizwa.
La tappa più attesa e desiderata è però la parete sud del Jabal Misht, con i suoi 1000 metri di altezza, su cui sono presenti vie impegnative aperte da arrampicatori famosi. Zona interessante anche per le prospettive di apertura sulle pareti nell’area Al Kumeira ed in quella del Jabal Kawr.
Veniamo ora al nostro gruppo Oman 2025 i cui sei componenti e relativi curricula sono:
Erica Bonalda
classe 1998, vive a Trento ed è una fisioterapista appassionata di montagna e arrampicata. Solare, precisa e determinata, ha sviluppato il suo legame con la montagna fin da bambina, grazie al padre che la portava con sé in escursione, spingendola a sperimentare percorsi esposti e impegnativi. L’arrampicata sportiva è entrata nella sua vita durante il liceo, attraverso un corso scolastico, e da allora si è trasformata in una passione che l'ha portata a scalare in falesia e in montagna, in Trentino e in altre celebri destinazioni alpine.
Erica ha ampliato le sue competenze frequentando diverse aree di scalata, dall’arrampicata su granito in Valle dell’Orco e Val di Mello, fino a vie in alta montagna nel Brenta e in Val di Fassa. Ha conseguito il titolo di istruttrice FASI, dedicandosi all’allenamento di giovani atleti, con l’obiettivo di trasmettere la sua passione per l’arrampicata outdoor.
Nel tempo libero si allena e lavora per migliorarsi, con un’attenzione crescente verso il ghiaccio e il misto. Per Erica, arrampicata e alpinismo sono esperienze di condivisione, crescita personale e scoperta dei propri limiti, più che una competizione.
Marco Cocito
classe 1995, nato ad Alba (CN), è un appassionato di montagna e sportivo da sempre. Inizia a giocare a calcio all’età di sei anni e, fin da bambino, sviluppa una forte passione per la montagna grazie ai suoi genitori, che lo portano spesso a fare escursioni. A dieci anni, incontra il padre di un compagno di calcio, guida di alpinismo giovanile del C.A.I., che lo introduce al mondo dell’alpinismo. È lui a spingerlo a partecipare a uscite di alpinismo giovanile, durante le quali Marco inizia a praticare ciaspolate e arrampicate in falesia.
La sua passione cresce con gli anni, e durante il periodo delle scuole superiori conosce quelli che oggi considera i suoi compagni di avventure. Insieme vivono esperienze indimenticabili, che rafforzano l’amicizia e insegnano valori fondamentali come condivisione, fiducia e supporto reciproco, valori che Marco considera essenziali sia nelle relazioni che nelle esperienze in montagna.
Con il tempo, Marco amplia la sua esperienza praticando arrampicata su roccia, su ghiaccio, scialpinismo e alpinismo. Si distingue per la sua dedizione, che gli vale l’ingresso come membro aspirante nel Club Alpino Accademico Italiano (C.A.A.I.) Gruppo Occidentale.
Daniele Lo Russo
26 anni, originario della Valle Camonica, ha scoperto l’arrampicata all’età di dieci anni, grazie alla palestra vicino casa. Dopo aver salito la sua prima via in montagna a 14 anni, ha iniziato a esplorare le falesie della Val di Mello e della Valle del Sarca, dove ha scoperto stili di arrampicata diversi da quelli della sua zona. Un anno scolastico negli USA e un'esperienza in Canada a Squamish, dove ha scoperto l’arrampicata sportiva e il boulder, sono stati momenti cruciali nella sua crescita. Nel 2017 si è trasferito in Valle d'Aosta per conciliare gli studi con la montagna, scalando anche il Monte Bianco. Durante l'Erasmus a Tarragona, ha avuto l'opportunità di arrampicare a Siurana, approfondendo ulteriormente la sua passione. Laureato in Scienze e Tecniche Psicologiche con una tesi sulla percezione del rischio nell’alpinismo, Daniele ha deciso di dedicarsi completamente alla montagna.
Matteo Monfrini
appassionato di alpinismo e arrampicata, sta concludendo il quinto anno di Ingegneria dell’Automazione Industriale e dedica da 12 anni la sua vita alla scalata. Allena cinque atleti nel circuito Nazionale, tra cui Federica Papetti, vincitrice di numerosi podi anche a livello Europeo. L’alpinismo è entrato nella sua vita grazie a Lorenzo D’Addario e Claudio Migliorini, che lo hanno guidato in numerose vie.
Matteo ha partecipato a gare di arrampicata sportiva fino a 14 anni, per poi dedicarsi all’alpinismo e all’arrampicata su roccia. Ha iniziato con vie alpinistiche in valle del Sarca e valle dell’Adige, e successivamente ha esplorato l’arrampicata su ghiaccio e misto. Con gli studi universitari, si è avvicinato all’arrampicata tradizionale, praticata in vari luoghi come la valle dell’Orco e la Sardegna. Recentemente, insieme a Mauro Monfrini, si è appassionato all’apertura di vie alpinistiche a più tiri, seguendo un’etica rigorosa e conservativa della natura. Ha scalato in numerosi contesti, dalle Dolomiti al Verdon, Briancon e Tarragona.
Lorenzo Toscani
Classe 1999, ha scoperto il mondo verticale a 11 anni, muovendo i primi passi nella palestra indoor gestita dal C.A.I. di Firenze. Nonostante le difficoltà logistiche, grazie al fratello ha potuto frequentare con costanza la palestra, avviandosi così verso un percorso che lo ha portato a gareggiare nel circuito regionale e nazionale. Tuttavia, non si è mai appassionato davvero al mondo delle competizioni su plastica.
Parallelamente, si è avvicinato alla falesia e alla montagna, esplorando inizialmente le vicine Alpi Apuane e le falesie camaioresi. Con la patente e i primi lavori, ha ampliato gli orizzonti, scalando nell'arco alpino e in celebri destinazioni di arrampicata sportiva, raggiungendo livelli di scalata a vista fino al 7c+ e lavorato fino all’8b.
Attualmente vive e lavora lontano da Firenze, dividendo l’anno tra due grandi passioni: l’inverno dedicato alla falesia, agli allenamenti e al ghiaccio/misto, e l’estate prevalentemente alla roccia.
Riccardo Volpiano
24 anni, nato a Ciriè, è un appassionato di montagna e sport, con una laurea magistrale in Ingegneria Meccanica-Automazione al Politecnico di Torino. Ha praticato arrampicata sportiva fino a 14 anni, per poi concentrarsi sull’arrampicata in montagna, affrontando vie sempre più impegnative fino al grado ED+. Appassionato anche di sci, ha praticato gare fino ai 18 anni per poi dedicarsi allo sci alpinismo, diventando istruttore al C.A.I. di Chivasso e scalando il Monte Bianco nel 2022.
Si trova a suo agio su roccia fino al grado 7a e affronta gite sci-alpinistiche con dislivelli fino a 2500 m. Ha recentemente iniziato a praticare il ghiaccio, arrivando al grado IV, ed è stato ammesso come membro aspirante del Club Alpino Accademico Italiano (C.A.A.I.) Gruppo Occidentale.
Il Presidente Generale del C.A.A.I. Mauro Penasa inoltre ha fornito a tre componenti del nostro sodalizio l’opportunità di aggregarsi al progetto come tutor.
Marco Ghisio del Gruppo Occidentale (che è in un gran momento della sua carriera alpinistica) e Mauro Florit del Gruppo Orientale (che è già stato in Oman, il che sarà di grande aiuto) si sono aggregati in prima battuta come Tutor e a loro si è poi aggiunto il sottoscritto. Per quanto mi riguarda e con ironia potrei ribaltare i ruoli definendo “tutor” nei miei confronti i ragazzi del progetto C.A.I. Eagle Team.
Membri C.A.A.I. Tutor
Marco Ghisio: 37 anni nato a Vercelli dove ho frequentato i corsi di arrampicata e alpinismo all’età di 17 anni, attività a 360 gradi
Ho salito le vie iconiche delle Alpi, dall’Eiger alle Grandes Jorasses (Macintyre-Colton , Walker), dal Pilone Centrale del Freney al Couloir Nord dei Dru, e molte altre.
In arrampicata ho salito vie trad fino all’ 8b come la famosa Greenspit, vie multipitch fino all’8a in libera e in falesia fino al 7c a vista. Su ghiaccio e misto ho salito cascate fino al 6+ e M9 .
Molto attivo sull’area del Monte Bianco in estate e inverno, ho viaggiato e scalato in Europa e Yosemite
Collaboro con la Scuola di alpinismo del C.A.I. di Vercelli e dal 2024 sono membro del C.A.A.I., Gruppo Occidentale.
FLORIT Mauro: nato ed abitante a Staranzano, paesino sulla costa dell’alto Adriatico presso Trieste, arrampico da più di quarantacinque anni, circa millecinquecento ripetizioni in tutto l’arco alpino, con più di cento vie nuove, salite invernali, cascate di ghiaccio ed attività di ricerca. Collaboro come istruttore presso la Scuola Nazionale di Alpinismo Emilio Comici della Società Alpina delle Giulie e sono Accademico del Club Alpino Italiano Orientale dal 1994.
Parecchie spedizioni all’attivo dal Sud America (Aconcagua, Patagonia, Perù) al Medio Oriente (Turchia, Giordania, Oman) e Asia (Kirghizistan, Tagikistan, Thailandia).
Francesco Leardi: classe 1956, membro del C.A.A.I. dal 1993 e Presidente del suo Gruppo Orientale. Genovese di nascita e come mi definisco da sempre “figlio del finalese”.
Arco e il Camaiorese sono stati i siti scelti dal gruppo Oman 2025 per unire maggiormente il gruppo sia a livello sociale che tecnico con prestazioni di alto livello che hanno dato fiducia per la riuscita della spedizione.
Alcuni sponsor hanno fornito contributi in materiale assai apprezzati. A loro va il ringraziamento da parte dei componenti della spedizione.
@Wildclimb, @Grivel, @Lazyghost, @rudyproject
Ringraziamo quanti hanno contribuito ad ideare, organizzare e condurre il progetto C.A.I. Eagle Team, a partire dal C.A.I. che lo ha sostenuto, e dal C.A.A.I. che ne ha curato la gestione, includendo tutti i tutor che hanno aiutato i ragazzi in questi ultimi due anni.
Ringraziamo anche la rivista on-line Lo Scarpone e il suo referente e coordinatore Gian Luca Gasca che ha curato anche la parte mediatica del progetto C.A.I. Eagle Team.