Il socio Samuele Mazzolini comunica l’apertura di una variante diretta nella parte bassa della storica Supermatita alla Est del Sass Maor. La variante, che si sviluppa per circa 250 metri al di sotto dell’incrocio con la Solleder, è stata percorsa il 27 agosto 2015 da S. Mazzolini, F. Piacenza e G. Cavallar.
Nonostante le difficoltà dichiarate non siano elevate (VII+), la scarsa proteggibilità rende la variante psicologicamente impegnativa. Aperta con soli friend.
Spedizione “Kirghizistan 2015”:
vie nuove e ripetizioni sulle “montagne proibite” del Pamir Alai
Gian Luca Cavalli (CAAI Occidentale)
Giovanni Pagnoncelli (CAAI Occidentale)
Marcello Sanguineti (CAAI Occidentale)
Pier Luigi Maschietto (CAI Biella)
Edoardo Polo (CAI Biella)
31 luglio-30 agosto 2015, Pamir Kirghizo, valli di Kara Su e Ak Su
Cavalli, Maschietto, Polo e Sanguineti partono arrivano il 31 luglio a Biškek, capitale del Kirghizistan. Pagnoncelli li raggiunge una decina di giorni dopo. Con un volo interno raggiungono Batken, la “porta del Pamir Kirghizo”. Da Batken in jeep fino al villaggio di Uzgurush, vicino al confine con il Tagikistan. Il giorno dopo inizia l’avvicinamento alla zona di Karavshin, dove originano le valli Ak Su e Kara Su. Le montagne di queste valli, con pareti di granito alte fino a 1200 metri, hanno meritato alla regione il nome di “Patagonia Asiatica”.
Le alluvioni della primavera 2015 hanno distrutto molti ponti improvvisati dai pastori e le frane hanno ridotto male alcuni sentieri. Invece del giorno e mezzo preventivato, l’avvicinamento richiede tre giorni, circa otto ore al giorno, con il superamento di quattro passi fino a 4000 metri di quota e un logorante “su e giù”.
Il CB in Kara Su viene allestito a circa 2800 metri. Se la Ak Su è poco frequentata, la Kara Su lo è ancora meno e le informazioni disponibili sono molto poche. Il giorno successivo viene cercato un punto dove guadare il torrente e si predispone una “tirolesa”, che sarà usata per abbreviare l’avvicinamento alle pareti sulla sinistra orografica della valle.
Su ''Bye-Bye, Globo de Gas!'' alla Silver Wal Su ''Happy Birthday, Horses!'' allo Small Asan
Su Perestroicrack
Il 7/8 Cavalli, Maschietto, Polo e Sanguineti ripetono la “Diagonal Route” (600m, max 6c/A1 su un tiro), sulla parete E della Yellow Wall (3800m) e scendono disarrampicando a facendo doppie sullo stesso versante.
Il 9/8 Cavalli, Maschietto e Sanguineti realizzano una ripetizione (forse la prima) della via “Opposite to Asan” (650m + 150m di cresta; 6a+ max) sulla Silver Wall (4000 metri), la seconda grande parete sulla sinistra orografica della valle. Vi aprono (friends, nuts e chiodi) la variante “Bye-bye, Globo de Gas!” (200m; 6c/A1 max; diedri con fessure delicate da proteggere). Bivaccano in cresta a circa 3900 metri, all’uscita delle difficoltà principali; il giorno successivo arrivano in vetta e attrezzano una linea di doppie diversa da quella di salita.
Su Perestroicrack Su Perestroicrack
Il 12/8 Cavalli, Maschietto, Polo e Sanguineti aprono sulla parete O dello Small Asan (3900m) “Happy Birthday, Horses!” (600m, 6b+ max; friends, nuts, un paio di chiodi e uno spit; diedri, placche, fessure di mano e off-width). In discesa attrezzano dieci doppie, con uno spit per sosta. Pagnoncelli arriva al CB.
Il 16/8 Cavalli e Sanguineti si spostano in Ak Su, con l’obiettivo di salire la Perestroicrack, sulla parete O del Peak Slesova (o Russian Tower, 4240m). Non riescono a passare sulla destra orografica, per raggiungere la base della parete, a causa delle frane e del torrente impetuoso. L’indomani lo attraversano grazie al provvidenziale aiuto di un pastore, che li trasporta su un asino “addestrato” a guadare. Il 19-20/8 ripetono Perestroicrack (800m; 7a/b max), quindi rientrano alla tenda in Ak Su, proprio quando inizia il maltempo. Il 22/8 rientrano al CB in Kara Su.
Sulla ''Diagonal Route'' alla Yellow Wall
Nel frattempo, in Kara Su Maschietto, Pagnoncelli e Polo hanno aperto sullo Small Asan (3900m) la variante “Waiting for Andrea” (330m; 6a+ max) sullo spigolo O e la via “Italian Corner” (380m + 150m di couloir; 6b+ max) sulla parete O (friends, nuts, chiodi e un paio di spit). Hanno anche effettuato un tentativo di via nuova su una torre posta tra la Yellow Wall e la Silver Wall.
Il 24/8 inizia il trekking di rientro, con arrivo a Uzgurush il 26/8. Da qui, il 27/8 in jeep a Batken e con volo interno a Biškek.
Il 30/8 rientro in Italia.
L'accademico roveretano ricordato da Armando Aste, Marco Furlani e Mariano Frizzera
I fratelli Gugliermina formarono una delle più note cordate di "senza guida" a cavallo tra Ottocento e Novecento. Battista, nel 1904, fu uno dei fondatori del CAAI
L'accademico agordino in un breve ricordo di Vincenzo Dal Bianco (da Annuario CAI 1993).
Il profilo storico delineato dal past president Giovanni Rossi.
Parla uno dei protagonisti dell'innovativo modello formativo organizzato dal CAI di Bergamo con il patrocinio del CAAI Club Alpino Accademico Italiano e del GAN Gruppo Alpinisti Nembresi
Non c’è modo migliore di esordire, soprattutto per una new entry come me, con una rapida presentazione. Sono Daniele Costalonga originario di Carnago, un piccolo paesello della provincia di Varese, ho da poco 25 anni e da un anno esatto mi sono laureato in ingegneria meccanica al Politecnico di Milano.
All’età di 17 anni ho iniziato a coltivare la mia passione per la montagna con un gruppo di amici e da 5 anni a questa parte pratico l’arrampicata nelle sue diverse forme.
Inizialmente ho scalato principalmente nelle falesie delle zone di Varese, Canton Ticino, val d’Ossola, e del lecchese; solo nell’ultimo anno ho cominciato a scalare nel modo in cui avevo sempre mirato sin dal momento in cui mi approcciai a questa disciplina: la salita delle vie alpinisticamente più interessanti delle nostre amate alpi.
In questo percorso ha assunto un ruolo di fondamentale importanza il progetto UNDER 25 organizzato dalla sezione del CAI di Bergamo.
Vi domanderete come sia possibile che, con tutti i ragazzi della ben più vicina Bergamo, sia stato scelto proprio io: si tratta di serie di combinazioni per cui un pomeriggio dell’inverno passato mi trovai a scalare in una tranquilla falesia di Lecco in compagnia del mitico Mario Giacherio e di Mimmo Sinapi il quale mi parlò del progetto dimostrando interessamento nei miei confronti. Ma venendo al dunque, in cosa consiste il progetto UNDER 25? e soprattutto, in che modo mi ha arricchito?
Lo scopo di questa esperienza è quello di far riscoprire ai giovani d’oggi la bellezza dell’alpinismo di stampo classico che è l’unico che permette di vivere esperienze di ineguagliabile bellezza e completezza. Come tutti ben sappiamo, per raggiungere determinati obiettivi, assume fondamentale importanza sapersi muovere agilmente ed in sicurezza.
Il Pilastro Rosso del Brouillard (Monte Bianco) Sul Pilastro Don Quixote (Marmolada)
I Coach del progetto: Yuri, Ennio, Bruno, Diego, Fabio e Tito sono stati mentori di grande rilievo in primis in questo senso fornendoci indicazioni e impartendoci delle vere e proprie lezioni basate sulla propria istruzione e soprattutto esperienza: allestimento soste con chiodi e protezioni mobili, corretto utilizzo delle mezze corde, corretta assicurazione al compagno di cordata, utilizzo delle protezioni veloci, nozioni di artificiale: utilizzo di staffe, friend, nut, cliff, copper head, picher, jumar,carrucole, manovre di recupero da ghiacciaio, differenti tipi di progressione in conserva, calate di emergenza e molto altro.
La messa in pratica di tutte queste cose mi ha portato ad una importante e rapida crescita per quanto riguarda sicurezza, agilità, capacità di lettura della situazione.
Ogni uscita inoltre ha avuto la sua fondamentale importanza per entrare in sintonia con gli altri ragazzi del progetto: Davide, Diego, Giulia e Luca; infatti a tal fine ogni volta ci siamo affiancati ad un diverso compagno di cordata, così da conoscerci più a fondo ed imparare qualcosa di nuovo da ognuno.
Ad arricchire questa intensa esperienza sono state le differenti location di ogni uscita: la suggestiva parete nord della Presolana attraverso le vie del Cuore, Placido, Direttissima; dolomiti del Brenta con la via Super Maria sull’imponente Crozzon e la Elefante Viola al Pilastro Bruno; cresta Kennedy in val Ventina ai piedi del Disgrazia; artificiale in valle dell’Orco; via Pegaso Machine al pinnacolo di Maslana e dente di Coca in alta val Seriana; falesia trad in valle dei Mulini.
Ciò che mi ha portato più grande soddisfazione è stato riuscire ad intraprendere, in parallelo al progetto e con differenti compagni di cordata, importati salite come: via Bonatti al pilastro rosso del Brouillard, via Don Quixote sulla maestosa parete sud della Marmolada, cresta Rey sulla punta Dufour, Via Fiore di Corallo sul paretone di Mandrea ad Arco di Trento, Cavallo Pazzo al sasso Cavallo. In queste grandi ascese infatti ho subito potuto sperimentare l’importanza e l’utilità di tutte le nozioni e i suggerimenti appresi dai preparatissimi coach durante le diverse uscite.
Per tutto questo sono felice e mi ritengo molto fortunato di essere stato coinvolto ed aver preso parte a questa bella realtà del progetto UNDER 25.
Concludendo, approfitto per ringraziare tutti quelli che hanno preso parte a questa entusiasmante esperienza e che sono stati in grado di trasmettermi qualcosa, sia di pratico sia nell’ambito relazionale, dagli organizzatori ai coach e a tutti i ragazzi che come me hanno vissuto questa bella opportunità.
Daniele
Entusiasmanti arrampicate clean nel sud del Marocco.
I gradi sono espressi in scala inglese (vedi tabella di raffronto allegata).
STATUTO E REGOLAMENTO DEL CAAI