ARRAMPICATA SU GHIACCIO E MISTO OGGI - Ricerca di nuovi obiettivi e adeguamento delle strategie
Appunti dal Convegno Nazionale CAAI di Bergamo 2 ottobre 2021 a cura di Alberto Rampini
Foto di copertina: Leo Gheza
Videoregistrazione completa degli interventi
Videoclip Convegno Nazionale C.A.A.I. 2021
I mutamenti climatici incidono fortemente sull’ambiente montano, modificano l’andamento delle stagioni e soprattutto l’ambiente glaciale di alta montagna ne risente in maniera crescente. Ecco quindi che gli appassionati di salite su ghiaccio e misto devono adottare nuove strategie, nuove tempistiche e perché no inventarsi nuovi obiettivi.
Questo il filo conduttore del Convegno Nazionale CAAI svoltosi al Palamonti di Bergamo il 2 ottobre 2021.
Dopo il saluto di benvenuto del Presidente del CAI Bergamo Paolo Valoti e di Augusto Azzoni, Presidente del Gruppo Centrale, che ha organizzato il Convegno, Daniele Banalotti, Direttore della Scuola Centrale di alpinismo e arrampicata libera del CAI, porta il saluto del mondo delle Scuole di Alpinismo.
A seguire, Mauro Penasa, neo Presidente Generale, traccia un quadro degli impegni che attendono l’Accademico nel prossimo futuro.
Claudio Inselvini, brillante moderatore dell’incontro, illustra il tema del Convegno ed introduce i relatori, tutti specialisti di alto livello, che tratteranno le varie sfaccettature dell’alpinismo su ghiaccio e misto nell’attuale situazione climatica.
Giovanni Groaz, precursore della scalata su cascate in Dolomiti, rievoca i tempi d’oro di questa disciplina e delle classiche su parete Nord
Tito Arosio, alpinista e studioso del clima, traccia un quadro circostanziato della situazione attuale dell’ambiente montano alla luce degli stravolgimenti climatici attuali. L’attento monitoraggio della situazione gli ha permesso ad esempio la salita della Nord Ovest del Badile in piolet traction. Un modo nuovo di interpretare la salita di una grande parete, illustrato con splendide immagini.
Marcello Sanguineti fa una carrellata delle più belle salite “effimere” del Gruppo del Monte Bianco, rese percorribili meglio che in passato se solo si sa cogliere l’attimo fuggente. Oggi più che mai occorre seguire con grande attenzione e competenza l’evolversi della situazione climatica e delle precipitazioni per individuare le strettissime finestre con condizioni favorevoli.
Ennio Spiranelli illustra le più significative vie di ghiaccio e misto delle Alpi Orobie.
Matteo Faletti ci porta in Dolomiti, con il resoconto di prime salite impressionanti su grandi pareti calcaree in piolet traction lungo linee esili di ghiaccio effimero.
Alessandro Bau traccia un interessante parallelismo tra il sogno e l’apertura di grandi vie di roccia e di grandi vie invernali su terreno effimero. Avventure paragonabili per impegno e difficoltà, anche se spesso con livelli di rischio ben diversi.
Infine Marco Verzeletti e Daniele Frialdi introducono il dry tooling di alto livello, preparazione fondamentale per le grandi prestazioni in piolet su linee effimere.
A conclusione degli interventi prende la parola Lorella Franceschini, Vice Presidente Generale del CAI, sottolineando che rappresentazioni di grande alpinismo come quelle portate dai relatori a questo convegno dovrebbero essere diffuse e proposte a modello di un alpinismo di avventura ancora possibile sulle nostre Alpi.