Convegno Nazionale CAAI – Genova 8 ottobre 2022
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Elenco degli interventi
0:00 - Saluto del Presidente Gruppo Occidentale, Fulvio Scotto
5:00 - Saluto del Sindaco di Genova, Marco Bucci
9:40 - Saluto del Presidente Generale CAAI, Mauro Penasa
L’ALPINISMO NIZZARDO, DALLA COSTA AZZURRA ALLE MARITTIME E OLTRE
19:50 - Dal De Cessole a Patrick Berhault – relatore Fulvio Scotto
33:40 - Intervento di Jean Gounand
45:25 - Il dopo Berhault – relatore Matteo Faganello
55:45 - Intervento di Stephane Benoist
PROFETI IN PATRIA, GLI ALPINISTI CUNEESI SULLE MONTAGNE DI CASA
1:04:20 - Relatore Michele Perotti
1:23:20 - Intervento di Cege Ravaschietto
LUPI DI MARE AMMALIATI DAI MONTI, L’ALPINISMO GENOVESE/LIGURE
1:32:50 - Relatore – Alessandro Gogna
2:10:20 - Relatore – Andrea Parodi
UNA PARETE TUTTA PER SÉ, APPUNTI DI ALPINISMO FEMMINILE
2:26:55 - Relatrice Linda Cottino
2:32:00 - Interventi di Betty Caserini e Alice Arata
ALPINISMO E ARRAMPICATA SPORTIVA
3:06:30 - Relatore Giovannino Massari
3:32:25 - Intervento di Matteo Gambaro
DAL GHIACCIO D’OC ALLA MODERNA SCALATA SU MISTO
3:47:30 - Piolet traction sulle montagne cuneesi – relatore Anselmo Giolitti
4:15:15 - Intervento di Massimo Piras
4:24:45 - Il Mercantour e le Alpi Apuane – relatore Matteo Faganello
4:49:50 - Intervento di Massimo Piras
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di Marco Conti - CAAI Gruppo Occidentale
Compito non semplice riassumere in quattro parole la lunga, quanto interessantissima giornata di sabato 8 ottobre, che ha caratterizzato il Convegno Nazionale del CAAI, nella splendida e sontuosa cornice del Palazzo Ducale di Genova, incastonato tra l’elegante Piazza Matteotti e la spettacolare Piazza De Ferrari, nel centro di una Genova pullulante di gente e di turisti in una veste più che mai estiva .
Sala meravigliosamente accogliente ed ovviamente al completo per una carrellata infinita di interventi, temi e personaggi dalle caratteristiche e dal temperamento più svariati.
Dalle parole di presentazione ed accoglenza del sindaco di Genova Marco Bucci, lui stesso con precedenti alpinistici quali uno Sperone della Brenva, all’attenta analisi introduttiva del Presidente Generale del CAAI, Mauro Penasa. Fra i tanti punti toccati, Penasa ha evidenziato l’attuale e piuttosto preoccupante situazione in cui si trova in particolare il nostro Gruppo, quello Occidentale per intenderci, all’interno del quale l’età media dei componenti è oramai attestata da tempo sopra i 60 anni, con scarsa partecipazione dei giovani, vuoi per il mancato interesse al sodalizio, vuoi per una lamentata scarsa apertura verso l’esterno e soprattutto verso le nuove generazioni. Questa realtà era già emersa ed era stata messa in evidenza nella precedente ed animata Assemblea di Gruppo tenutasi in Val Varaita lo scorso autunno, nata e voluta a seguito anche di un animato e combattuto “scontro” epistolare nell’estate precedente fra alcuni componenti del Gruppo.
Il convegno è poi entrato nel vivo del tema, con un excursus ampio e dettagliato, avviato dal nostro presidente di Gruppo Fulvio Scotto, che nel breve tempo disponibile, ha ripercorso la più pura e antica storia dell’alpinismo e dell’arrampicata sulle Alpi del Sud , narrando ed appoggiandosi ai ricordi di Gounand (intervenuto fra gli ospiti stranieri ) con tutto o quasi il panorama “nizzardo”. Sono seguite le imperdibili testimonianze storiche di Gogna con i nomi più rappresentativi del panorama ligure (Calcagno, Vaccari, Montagna, Villaggio, per citarne alcuni). La parola è poi passata ad Andrea Parodi, profondissimo conoscitore delle Alpi del Sud, con una carrellata infinita di luoghi e prime salite, fino alle generazioni più recenti. L’analisi attenta e allo stesso tempo più leggera e scanzonata dell’alpinismo cuneese è stata fatta dalla guida Michele Perotti con la testimonianza di uno dei suoi maggiori protagonisti di sempre: “Cege ” Ravaschietto.
Splendida e quanto mai eccezionale la parentesi “nizzarda” con la testimonianza diretta e le incredibili realizzazioni di Stéphane Benoist a rappresentarne i vertici dell’alpinismo non solo nizzardo ma direi internazionale (basti citare la sua candidatura a due Piolet d’Or e la vittoria nel 2014 per comprenderne lo spessore). Benoist ha chiaramente descritto con parole e immagini alcuni dei suoi innumerevoli exploit, dapprima sulle Alpi e poi sulle montagne più recondite del pianeta, sempre in stile alpino ed estremamente leggero, testimoniando ai presenti che la strada maestra per il grande alpinismo è tutt’altro che finita; spetta solo alle nuove generazioni perseguirne gli intenti nel pieno rispetto di un’etica rigorosa e rispettosa verso la storia e le nuove tecnologie a disposizione.
Si è poi “scesi” si fa per dire, alle strutture di valle ed al mondo dell’arrampicata moderna di alto livello con la storia e l’evoluzione della stessa nelle parole di un sempre innamorato “Giova” Massari, che ha evidenziato le interazioni tra alpinismo classico e arrampicata/alpinismo sportivo, fino ad arrivare alle ultimissime realizzazioni raccontate da Matteo Gambaro, dalle gare alle multipich di altissimo livello.
Non poteva mancare la parentesi tutta al “femminile” con la testimonianza di due splendide protagoniste dell’alpinismo italiano, la guida alpina Betty Caserini e la collega Alice Arata fresca di promozione; lungi dalla definizione, oramai considerabile sessista di “alpinismo femminile “come sottolineato un po’ polemicamente da una brillantissima Linda Cottino, relatrice per questo capitolo del convegno.
Infine la lunga, cavalcata “piccozze alla mano” fra le più interessanti goulotte e cascate delle Alpi meridionali, dal Monviso al Mar Ligure e giù fino alle Apuane, con gli interventi di Anselmo Giolitti, Massimo Piras e un brillantissimo Matteo Faganello, con le ultime e interessantissime realizzazioni nella zona del Mercantor, ai più misconosciute.
Sono poi scorsi fra un intervento e l’altro un apprezzato cortometraggio del filmaker (e speriamo futuro accademico) Gabriele Canu, girato durante l’apertura di una via nuova di misto assai impegnativa sulla citatissima parete nord-est dello Scarason, insieme ad Alice Arata e al suo compagno Pietro Godani, ed un secondo video di un altro ben noto filmaker, Alessandro Beltrame, sulla scelta professionale come Guida Alpina di Betty Caserini.
Il Convegno ha poi avuto un’appendice dopo cena, con la proiezione del film-tetimonianza “Cristobal Colon” su Gianni Calcagno in presenza della figlia Camilla. La serata si è arricchita con la presenza in sala del sempre prestigioso Kurt Diemberger (con un’intervista realizzata in diretta dal giornalista Ferruccio Repetti) che, da partecipante alla spedizione, ne aveva fatto le riprese filmate, un testimone assoluto dell’alpinismo più tradizionale in questi ultimi 50 anni.
Che dire per concludere? Banale, persino un po’ scontato ringraziare in primis tutti i partecipanti, quelli arrivati dai gruppi più lontani, centrali e orientali.. ma soprattutto un grazie al nostro presidente Fulvio Scotto per la mole di lavoro portata a termine dopo una lunghissima, interminabile maratona.
Vorrei chiudere con le parole di un caro amico, nonché presidente di una sezione CAI del cuneese, a riprova che lo sforzo di un convegno, quando ricco di contenuti vale sempre “la candela”…anzi!
“…Io da umile frequentatore di montagna e presidente della sezione Cai di M*……., ho avuto l'onore di partecipare al convegno dove ho imparato in poche ore più di quanto conoscessi di storia di alpinismo e di alpinisti…”
Grazie a tutti e grazie anche ad una bellissima Genova.
MontagnaTV - Convegno CAAI a Genova
All’inizio di ottobre è stata rimossa la radio di emergenza istallata nel Bivacco Canzio nel 2017 a seguito di un accordo sottoscritto tra CAAI e FMS (Fondazione Montagna Sicura) nell’ambito del Programma Italia-Francia ALCOTRA 2014-2020.
Al termine del periodo contrattuale di manutenzione si è optato per la rimozione anche in considerazione del non utilizzo nel periodo di sperimentazione e della ottima copertura di telefonia mobile della zona.
Analoga apparecchiatura trasmittente era stata collocata sempre nel 2017 al Bivacco della Fourche, ora non più esistente (vedi).
VAL GRANDE IN VERTICALE 2022
Luca Enrico traccia un consuntivo della sesta edizione – 3 e 4 settembre 2022
Il sesto raduno Val Grande in Verticale si è concluso domenica 4 settembre con la consueta estrazione dei premi che ogni anno gli sponsor ci donano. E in linea con le passate edizioni è stato uno dei momenti più belli e aggreganti, la fortuna magari non ha sempre baciato gli arrampicatori incalliti, con la vincita dei premi più tecnici ed ambiti, ma in fondo il divertimento sta anche nell’attendere con il fiato sospeso l’estrazione del biglietto di turno scoprendo poi di aver vinto un salame o un pezzo di toma, cosa per altro, a ben vedere, tutt’altro che male. Certo non tutti possono avere la fortuna del penultimo iscritto al raduno, a estrazione già peraltro iniziata: alla fine si è vinto uno dei premi più belli, la corda singola da 80m.
Prima di parlare di numeri e attività legate all’evento vale la pena soffermarsi su due aspetti importanti che hanno caratterizzato questa edizione e che sono legati entrambi in qualche modo con il nostro sodalizio: il coinvolgimento dei giovani nell’organizzazione e il ruolo dell’Accademico stesso nel Gruppo Valli di Lanzo in Verticale, organizzatore ufficiale della manifestazione.
Quest’anno abbiamo voluto e siamo riusciti a creare una bella squadra di giovani, alcuni residenti in valle, per l’organizzazione operativa durante l’evento. Tutto è filato alla perfezione, è stato uno dei raduni con l’organizzazione migliore, dove con grande responsabilità le persone si sono suddivise i compiti, dal montaggio e smontaggio delle aree di ritrovo, al presidio del punto di iscrizione e alla creazione dei pacchi raduno fino ad arrivare al momento dell’estrazione finale.
Tutti hanno lavorato per la causa senza anteporre, come purtroppo era avvenuto in passato con alcuni personaggi, le proprie ambizioni personali alla buona riuscita del raduno. Ma la cosa davvero importante è che gli stessi giovani sono quelli che si sono appassionati alle chiodature e richiodature in valle, venendo diverse volte con me e mio fratello e chiedendoci poi anche il materiale per riattrezzare ad esempio le soste di una famosa via di Sea.
Tra un turno e l’altro alcuni hanno anche arrampicato con il nostro socio Luciano Peirano, uno dei pochi accademici, insieme ai sempre presenti Franco Carbonero, Fabrizio Ferrari, Ugo Manera ed Alberto Rampini (spero di non aver dimenticato qualcuno), ad aver preso parte al raduno. Un vero peccato questo perché è in queste occasioni che sul campo si potrebbe dimostrare lo spirito accademico, cercando di trasmetterlo a quei giovani di cui tanto sentiamo la mancanza nel nostro sodalizio senza però di fatto fare mai nulla per attirarli. Una piccola nota polemica che vuole però essere uno spunto di riflessione per quanti ancora credono che l’Accademico debba continuare ad esistere, visto che oltretutto quest’anno l’ospite d’onore era Leonardo Gheza, uno tra i più promettenti alpinisti italiani che, nonostante la giovane età, è già accademico. Uno dei pochi purtroppo.
Tanto più che, e qui veniamo al secondo degli aspetti peculiari di questa edizione, l’Accademico è diventato il “principale azionista” del Gruppo Valli di Lanzo in Verticale. Da quest’anno infatti il gruppo si appoggia formalmente al nostro sodalizio. Un’operazione di “cambio societario” che io e mio fratello abbiamo fortemente voluto trasferendo la gestione del Gruppo dalle sezioni del CAI al nostro CAAI, in quanto abbiamo ritenuto che questo fosse l’unico modo per mettere al riparo lo spirito del raduno, preservando quello originario che consiste nel promuovere l’arrampicata favorendo il ripristino delle tante vie presenti in Val Grande e in Sea in particolare. Un particolare grazie va al nostro presidente Mauro Penasa e ad Alberto Rampini che hanno creduto in questo progetto che negli anni ha consentito di ridare vita a un vallone che, per tipologia e quantità di vie, è quasi unico, almeno nelle nostre Alpi Occidentali.
Venendo alla sesta edizione si può dire che, benchè il meteo sabato non ci abbia aiutati, la domenica ci siamo ripresi bene. Direi che in questa giornata c’è stato ancora più movimento rispetto all’anno scorso anche se globalmente c’è stata una lieve contrazione delle iscrizioni, proprio dovute al fatto che il tempo di sabato ha scoraggiato molti a salire. Si scalava ugualmente ma purtroppo quando le previsioni portano possibili piovaschi molti preferiscono non rischiare. La preserata a Cantoira in compagnia di Leonardo è andata molto bene, è stata una proiezione semplice, senza quell’autocelebrazione in cui troppo spesso noi alpinisti abbiamo il vizio di cadere. Un incontro con questo bravo giovane alpinista molto informale, quasi famigliare direi, tanto che tutti in sala si sono sentiti coinvolti da quei racconti, anche chi di alpinismo non ne pratica e forse manco sapeva dov’erano quelle guglie e pareti impossibili salite dal nostro ospite.
Il meteo ci ha graziato, a dispetto delle previsioni, il sabato sera lasciando svolgere, sul campanile di Chialamberto, lo spettacolo di danza scalata a cura dell’associazione “Evoluzionaria Vertical Dance”. Magari qualcuno potrà obiettare che poco c’entra con l’alpinismo duro e puro fatto di fatica, sofferenza e pericolo però poco importa, non è certo questo lo scopo del Val Grande in Verticale e questa serata ha visto un nutrito pubblico, circa 300 persone, tutte col naso all’insù a riminare quella danza acrobatica.
Per le attività più “arrampicatorie” e “di montagna” come sempre il corso trad della Scuola Nazionale di Alpinismo Giusto Gervasutti ha avuto un grande successo così come le due giornate di prova scalata per bambini (sabato, col tempo che davano, ci siamo quasi stupiti di vederne comunque così tanti) e la prova scalata per adulti neofiti, novità di quest’anno, partita un po’ in sordina ma che ha poi visto diversi iscritti dell’ultima ora. A tal proposito dobbiamo ringraziare le scuole di alpinismo che hanno permesso queste belle iniziative: la Scuola di Alpinismo Giovanile Lavesi, la Scuola di Alpinismo Ribaldone e la Scuola di Alpinismo Grosso. Senza dimenticare tutta la parte escursionistica realizzata grazie alla Scuola di Escursionismo Mentigazzi di Torino e al gruppo escursionistico del Cai Uget e Cai Lanzo. Un grazie quindi a tutti gli istruttori ed accompagnatori che hanno dedicato il proprio tempo libero per rendere vivo e ricco di iniziative il raduno.
E poi non possono mancare i ringraziamenti agli sponsor: alla Camp con Stefano Dalla Gasperina, a La Sportiva con Umbro Tessiore e sua figlia, a Ferrino, Edelrid, Grivel, Ortovox (un ringraziamento particolare va al nostro socio Giovanni Pagnoncelli che lavorando per Ortovox sono diversi anni che ci supporta), Wild Country, Mountain Sicks e Bshop, alle palestre di arrampicata Bside, Escape, Boulder Bar, Sasp, Cus Climbing, alla Libreria della Montagna, ai negozi, ristoranti, alberghi e B&B, a tutto lo staff di Cesarin e del Savoia. Un grazie particolare va anche ai comuni e ai loro sindaci e a Leo Gheza, nonché all’associazione Evoluzionaria Vertical Dance.
LE ALPI SUD OCCIDENTALI – Protagonisti e proposte di alpinismo
GENOVA Palazzo Ducale Sabato 8 ottobre 2022
CONVEGNO NAZIONALE DEL Club Alpino Accademico Italiano
Un mondo alpinistico spesso poco conosciuto ma di grande fascino ed impegno raccontato in immagini dai protagonisti di ieri e di oggi.
Oltre la storia, tante proposte di itinerari estivi ed invernali a tutti i livelli nelle Alpi del Sud.
Intervengono Matteo Faganello, Fulvio Scotto, Jean Gounand, Shephane Benoist, Michele Perotti, Sergio Savio, Cege Ravaschietto, Alessandro Gogna, Andrea Parodi, Linda Cottino, Alice Arata, Betty Caserini, Giovannino Massari, Matteo Gambaro, Anselmo Giolitti, Guido Ghigo, Massimo Piras
Tra le manifestazioni a latere del Convegno si segnala la straordinaria esposizione RUBENS A GENOVA presso il Palazzo Ducale
Scarica il depliant Rubens -Parte 1
Scarica il depliant Rubens - Parte 2
I personaggi, le salite e l'ambiente delle Alpi del Sud presentati da alcuni dei protagonisti e contestualizzati da storici dll'Alpinismo.
Il 25 agosto avevamo pubblicato sulla nostra pagina Facebook la notizia, ancora da confermare nei suoi contorni, di una frana che aveva interessato poche ore prima il nostro Bivacco Alberico e Borgna al Col de la Fourche, nel Gruppo del Monte Bianco.
A seguito delle verifiche sul posto, dobbiamo purtroppo confermare che la struttura è stata completamente travolta dal movimento franoso, precipitando sul ghiacciaio sottostante. In base alle verifiche effettuate dal Soccorso Alpino Valdostano nessuna persona è rimasta coinvolta.
Sono state informate le autorità locali, le associazioni alpinistiche e i mezzi di comunicazione, che tra ieri e oggi hanno dato ampio risalto alla notizia. E’ importante che gli alpinisti diretti al versante Brenva del Monte Bianco sappiano che non si può più contare su questa struttura come base di partenza per le ascensioni o come ricovero di emergenza.
Il bivacco, posizionato al Col de la Fourche a 3.675 mt sulla cresta sud-est del Mont Maudit (massiccio del Monte Bianco), ricordava i due alpinisti torinesi Corrado Alberico e Luigi Borgna travolti da una valanga nel 1934. Venne costruito nel 1935, interamente rifatto nel 1985 e lavori di manutenzione straordinaria si sono succediti nel tempo. L’ultimo intervento risale all’ottobre 2018, quando venne anche posizionata una web cam che ci ha fornito per anni stupende immagini della Brenva aggiornate in tempo reale. Nel 2017 era anche stata installata una apparecchiatura radio di emergenza.
La cresta sulla quale sorgeva il bivacco è ormai soggetta ad una instabilità crescente a causa delle elevate temperature che hanno minato il collante glaciale che cementava le rocce, per cui non sarà facile pensare ad una ricostruzione in posizione sicura. Al momento continuano i crolli di materiale.
La perdita di questa struttura è dolorosa per tutti e ci riporta alla mente pagine gloriose della storia dell’alpinismo (qui avvenne ad esempio l’incontro tra le cordate Bonatti e Mazead nel 1961 alla vigilia del tragico tentativo al Pilone Centrale del Freney) ma ci deve anche far riflettere sui mutamenti climatici che producono effetti devastanti sull’ambiente. Qui ne abbiamo una piccola manifestazione e la montagna del futuro sarà diversa da quella che abbiamo conosciuto fino ad ora.
a cura di Alberto Rampini - Foto Archivio Carlo Barbolini
ETTORE CASTIGLIONI Giusto dell’Umanità: la commemorazione al Rifugio Brentei
a cura di Alberto Rampini - Foto A. Rampini e F. Leardi
Ettore Castiglioni (1908-1944), forte alpinista Accademico e figura di altissimo profilo umano e sociale, è stato commemorato domenica 21 agosto al Rifugio Brentei.
Su iniziativa di un gruppo di associazioni e alpinisti con il patrocinio della pro-loco di Ruffrè, paese natale di Castiglioni, e del CAAI, una targa ricordo è stata affidata al gestore del Brentei Luca Leonardi. La targa rimarrà esposta in rifugio per alcuni mesi, per essere poi trasferita in altra location legata alla vita di Castiglioni in una specie di pellegrinaggio della memoria. E’ stata chiamata appunto “targa erratica”.
Si è iniziato con il Rifugio Brentei, ha spiegato Paolo Vita, uno dei coordinatori dell’iniziativa, perché per diversi anni nel Gruppo di Brenta Castiglioni esplorò le pareti e aprì diverse vie nuove assieme a Bruno Detassis, gestore per oltre mezzo secolo del Brentei. La testimonianza di quanto sia stato benvoluto Ettore Castiglioni sono un sentiero attrezzato e il bivacco sulla cima del Crozzon che da tempo portano il suo nome.
Presso la chiesetta del Brentei hanno portato la loro testimonianza i rappresentanti di varie associazioni, Sezioni CAI e SAT e numerosi alpinisti. Il CAAI era rappresentato da Francesco Leardi, presidente del Gruppo Orientale, Alberto Rampini ex Presidente Generale, Edoardo Covi, Sergio Martini e Franco Sartori.
Oltre che scalatore, Castiglioni fu anche uno dei primi compilatori di guide alpinistiche moderne, tra le quali quelle della collana TCI-CAI Guide dei Monti d’Italia “Pale di San Martino, Gruppo dei Feruc, Alpi Feltrine”, “Odle, Sella, Marmolada”, “Dolomiti di Brenta” e “Alpi Carniche”.
La biografia di Ettore Castiglioni è estremamente interessante e propone diversi motivi di riflessione, dal perseguimento determinato dei propri ideali di vita e delle proprie passioni, all’impegno in campo alpinistico e culturale e per finire all’impegno civico e sociale, tanto forte e sentito da causarne la prematura scomparsa a soli 36 anni.
Durante la Seconda Guerra Mondiale operò attivamente in favore delle persone ingiustamente perseguitate in Italia e aiutò ad espatriare clandestinamente in Svizzera centinaia di ebrei e avversari politici, finendo più volte imprigionato e trovando infine la morte sul Ghiacciaio del Forno nel tentativo di riacquistare la propria libertà.
Per questa sua attività venne riconosciuto Giusto dell'Umanità dal Comune di Milano nel 2017.
Ed è questo forse l’insegnamento di più grande attualità che ci viene da questo straordinario personaggio:
fare in modo che l’impegno alpinistico non distolga del tutto la nostra attenzione dal mondo circostante e le doti di coraggio, forza e determinazione che guidano nelle scalate vengano impegnate anche in nobili attività di carattere civico ed umanitario.
VAL GRANDE IN VERTICALE 2022
Sabato 3 e domenica 4 Settembre
a cura di A. Rampini
Puntuale all’appuntamento la sesta edizione di questo imperdibile meeting di arrampicata, trad prevalentemente, ma con ampio spazio e possibilità anche per l’arrampicata sportiva.
Il CAAI partecipa all’organizzazione dell’evento sia come Associazione sia con propri soci, in primis i fratelli Luca e Matteo Enrico, organizzatori entusiasti ed instancabili. Le altre associazioni partecipanti sono Il Gruppo Valli di Lanzo in Verticale, le Sezioni CAI Torino e CAI Uget.
La formula è la stessa delle precedenti 5 edizioni: partecipazione libera e senza necessità di prenotazione, iscrizione all’arrivo con consegna pacco-meeting, organizzazione autonoma delle cordate per arrampicare sulle vie storiche del Vallone di Sea (molte delle quali recuperate e risistemate dagli organizzatori, ovviamente senza stravolgerne il significato e l’impegno) oppure sulle diverse pareti che si affacciano sulle Valli, con scelte tra trad e sportivo, come ad esempio la Rocca di Lities.
Tra le numerose attività e gli eventi organizzati segnaliamo:
CORSO TRAD
Con Val Grande in Verticale torna il corso Trad della Gervasutti!
Un appuntamento imperdibile per chi vuole approcciarsi al mondo del clean climbing, il tutto nel meraviglioso contesto di Sea!
Per info e iscrizioni:
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PROVA DI ARRAMPICATA
Quest'anno, oltre la consueta prova di arrampicata gratuita per i BAMBINI (non è necessaria prenotazione), una giornata promozionale di arrampicata anche per gli ADULTI: in questo caso è invece necessaria la pre-iscrizione.
Tutte le info sulla locandina e sul programma che trovate sul sito: www.vallidilanzoinverticale.it
Quest'anno al raduno scala e vinci! abbiamo ideato un simpatico contest dove non sarà il grado a decretare il più forte ma chi farà più tiri, secondo un criterio che tiene conto anche degli avvicinamenti alle vie!
SERATA CON LEONARDO GHEZA
Sabato 3 settembre alle ore 17,30 a Cantoira. Ingresso libero
DANZA SCALATA
siamo lieti di presentarvi la collaborazione con Evoluzionaria per un spettacolo di Danza Scalata!
"sogno di una notte di FINE estate"
03/09/2022 21:45 Piazza Fratelli Chiariglione, Chialamberto TO
LOGISTICA
Quest’anno ci sarà la possibilità di piazzare la tenda o il proprio furgone nel Comune di Groscavallo, grazie allo spazio dedicato dall’Associazione “Al Cicapui”, a pochissimi minuti dall’imbocco del Vallone di Sea altro
Ulteriori notizie e info aggiornate sul sito Valli di Lanzo in Verticale , dove si possono trovare anche idee e relazioni di scalate.
Le foto di questo articolo sono di L. Enrico, M. Enrico, S. Olivetti, E. Fassone
Piccozze, ramponi e ancoraggi da ghiaccio: dagli albori ai nostri giorni
Lo stretto rapporto tra evoluzione dei materiali e difficoltà superate è un dato di fatto.
Immagine di copertina: Scozia, Ben Nevis Parete Nord Point Five Gully
SALENDO DAL MARE
Per tutti gli amanti della storia del grande alpinismo d’avventura il CAI di Chivasso, in collaborazione con Camilla Calcagno e il patrocinio del Club Alpino Accademico Italiano e del Club dei 4000, propone una
MOSTRA FOTOGRAFICA dedicata a GIANNI CALCAGNO
il grande alpinista accademico scomparso nel 1992 sulla Cresta Cassin al Monte Denali in Alaska
La mostra rimarrà aperta dal 17 al 27 giugno a Chivasso, in Via Torino presso l’ex Chiesa degli Angeli
con il seguente orario: dal lunedì al venerdì dalle ore 18 alle 21,30, sabato e domenica dalle ore 10 alle 12 e dalle 16 alle 21,30
10° appuntamento delle conferenze-incontro con l’alpinismo del CLUB ALPINO ACCADEMICO ITALIANO, inserite nel percorso di "avvicinamento" (Progetto “Alpinismo accademico in Liguria”) al CONVEGNO NAZIONALE CAAI che si terrà a Genova il prossimo 8 ottobre.
Ente promotore Regione Liguria Assessorato al Tempo Libero.
In collaborazione con il CAI di Finale Ligure,
venerdì 3 giugno, ore 21, presso il Teatro delle Udienze, piazza del Tribunale 11, a Finalborgo
videoproiezione con lo scalatore Gianni Ghiglione, alpinista accademico. Presenta la serata Fulvio Scotto presidente del CAAI Gruppo Occidentale.
“Trilogia di un incantesimo - Il tempo del sogno” è il titolo della serata, storia introspettiva dell’apertura di vie nuove in Corsica e Marocco.
Gianni Ghiglione è Istruttore Nazionale di alpinismo dal 1980 e Accademico del CAI dal 2000. Svolge attività alpinistica da molti anni, con l’apertura di numerose vie nuove. Ha effettuato anche prime ripetizioni e prime salite italiane, con oltre 200 ascensioni impegnative sulle grandi pareti delle Alpi, ed è stato anche compagno di cordata di Gianni Calcagno e Giancarlo Grassi.
Protagonista di alcune spedizioni extraeuropee, tra cui, nel 2004 la Spedizione CAAI al Kongur (7204 m) nel Pamir Cinese.
In questi ultimi anni si è dedicato in primo luogo all’esplorazione delle montagne di Corsica, con apertura di una dozzina di vie nuove, unico italiano, insieme ad alcuni compagni di cordata, ad effettuare attualmente un’esplorazione sistematica delle pareti di questa regione (vedi articolo su Annuario CAAI 2012-2013).
Ghiglione ha inoltre aperto vie nuove in Alto Atlante Marocchino, in Ala Daglar (Turchia) e nel Pamir Alai in Kirghizistan, tra cui citiamo la bella e difficile via “Mille papaveri rossi”.
Al termine della videoproiezione Gianni sarà lieto di dialogare con il pubblico.
8° appuntamento delle conferenze-incontro con l’alpinismo del CLUB ALPINO ACCADEMICO ITALIANO,
inserite nel percorso di "avvicinamento" (Progetto “Alpinismo accademico in Liguria”) al CONVEGNO NAZIONALE CAAI che si terrà il giorno 8 ottobre a Genova.
SPESSO L’AVVENTURA NON E’ COSI’ LONTANA, BASTA SOLO SAPERLA CERCARE E METTERSI IN GIOCO
di Ivan Maghella
Foto Ivan Maghella e Marco Gnaccarini
Per me il Monte Pastello in Val d’Adige (Monti Lessini) è stata una scoperta interessante dal punto di vista alpinistico, in quanto poco valorizzato e con grande potenziale di belle linee di roccia da tracciare.
Dopo una perlustrazione della zona e la ripetizione di due vie esistenti, mi sono reso conto che la possibilità di apertura di altri itinerari era possibile e soprattutto, su un terreno alpinistico d’avventura, insperato, visto la relativa vicinanza alla Val d’Adige dove moltissime vie sono state aperte negli anni da forti alpinisti.
La comodità di accesso alla parete ovest, il veloce rientro alla macchina e l’esposizione favorevole in estate mi hanno permesso di poter frequentare la parete più volte anche con poco tempo a disposizione.
Relazioni Courtesy Rivista "Vertice"
La prima linea individuata è stata una sorpresa anche per me e Marco Gnaccarini, in quanto l’intenzione era di attaccare un pilastro di calcare grigio, ma abbiamo scoperto esserci già una via esistente; così, visto che eravamo già in ballo, ci siamo spostati più a destra per cercare una possibile linea di salita. Ci siamo trovati di fronte una bella fessura che sembrava continua su roccia calcarea grigio-rossa, così abbiamo attaccato la linea senza troppe pretese ma scoprendo che le difficoltà erano elevate già dai primi metri. L’intenzione è stata quella di aprire una bella via alpinistica, con mezzi tradizionali cercando la linea migliore.
Già dal primo tiro la via ha subito impegnato parecchio per la roccia un po’ friabile e le difficoltà che poi sono aumentate nel secondo tiro, una fessura rossa leggermente strapiombante di 40 metri su roccia a tratti delicata, ma proteggibile a friend che porta ad un bel terrazzino vista lago di Garda. Da qui la roccia migliora decisamente e un’altra bella fessura grigia apparentemente più facile ci ha impegnato nell’ultimo tratto, portandoci in sosta esausti ma soddisfatti. Qui decidiamo di scendere per tornare il giorno successivo a completare la via, tracciando gli ultimi due tiri composti da una difficile fessura strapiombante e poi un tiro finale più facile che porta al bosco sommitale.
Via PASTELLO CRACK
150 m di dislivello
Grado: VIII (VII A1 obbligato)
Parete Ovest, in ombra fino alle 14.00 in estate.
Aperta da Ivan Maghella e Marco Gnaccarini, in data 25 e 26/06/2020
Dopo la prima avventura su Pastello Crack, abbiamo proseguito l’esplorazione, scovando una serie molto logica di diedri e fessure che si prestavano ad una scalata “dolomitica”.
La via inizia sul primo tiro di Quaranta Galee, per poi spostarsi a sinistra fino a prendere diedri e fessure fino in cima.
Durante il giorno dell’apertura dal basso, abbiamo anche preso due temporali con grandine, ma diciamo che siamo andati avanti lo stesso, finendo l’apertura di questa bella via, mai banale ed impegnativa soprattutto nella terza lunghezza a causa della roccia delicata e delle difficoltà. I tiri successivi si sviluppano su roccia ottima con difficoltà mai banali di VII° da proteggere con scalata entusiasmante.
Via BASTA CREDERCI
220 m di dislivello
Grado: VIII (VII A1 obbligato)
Parete Ovest, in ombra fino alle 14.00 in estate.
Aperta da Ivan Maghella e Marco Gnaccarini, dal basso, in data 11/07/2020
Dopo le prime avventure aprendo le vie Pastello Crack e Basta Crederci, abbiamo proseguito l’esplorazione, di alcune linee logiche che secondo noi potevano essere scalate. La ricerca ci ha portato a trovare questa bella serie continua di diedri e fessure, sempre con caratteristiche alpinistiche ma più facile, massimo fino al VII° in un solo tiro.
Via GIOCHI ESTIVI
160 m di dislivello
Grado: VII (VI+ obbligato) R2
Parete Ovest, in ombra fino alle 14.00 in estate.
Aperta da Ivan Maghella e Marco Gnaccarini, in data 26/06/2021
Questa ultima ulteriore via è nata in modo diverso dalle altre, infatti abbiamo deciso di utilizzare solo fix, in modo da renderla sportiva, con spittatura ravvicinata sui passi difficili e il più lineare possibile per poter scendere accedendo dall’alto in modo comodo con poche doppie.
La via si sviluppa inizialmente su fessura strapiombante e poi per placche grigie verticali e strapiombanti che portano ad un bellissimo diedro finale.
Via COMETE
170 m di dislivello
Grado: 7b+ (6b+ obbligato) S2
Parete Ovest, in ombra fino alle 14.00 in estate.
Aperta da Marco Gnaccarini e Ivan Maghella, in varie giornate nell’estate 2021.
Le soste sono state attrezzate a fix per poter dare sicurezza nelle ripetizioni ed eventuali calate.
Tutte le salite citate, meriterebbero di diventare delle classiche paragonabili alle vie della Valle del Sarca.