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Club Alpino Accademico Italiano

MATTEO DELLA BORDELLA a GENOVA giovedì 4 maggio 2023

Giovedì, 27 Aprile 2023 17:54

Giovedì 4 maggio alle 21,15, presso la sala Quadrivium di Piazza Santa Marta, 

il CAAI Club Alpino Accademico Italiano e il CAI Sezione Ligure - Genova

propongono l'incontro con uno dei più forti alpinisti italiani contemporanei.

Matteo della Bordella racconterà le sue avventure dalla Groenlandia alla Patagonia,

inseguendo la via meno battuta...

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Matteo Della Bordella, Accademico del CAI e membro del celebre gruppo dei Ragni di Lecco, è unanimemente considerato uno dei più forti alpinisti italiani contemporanei.

È infatti uno dei massimi esperti mondiali delle selvagge montagne della Patagonia, dove ha realizzato salite che hanno fatto storia, come la prima ascensione assoluta della parete ovest della Torre Egger e la prima salita in stile alpino della parete est del Cerro Torre.

La sua passione per la scalata lo ha però portato a viaggiare in tutti i continenti: dalla Terra di Baffin al Karakorum, dalla Groenlandia all'Himalaya indiano, dalla mitica valle californiana di Yosemite, al massiccio svizzero del Wenden, sempre alla ricerca delle "big wall", le più grandi pareti di roccia del mondo, che ha affrontato spingendo l'arrampicata libera ai massimi livelli di difficoltà.

 

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"L'alpinismo che mi piace - dice Matteo - è quello essenziale, concreto, leggero, che mette l’alpinista in un confronto ad armi pari con la montagna".

È una scelta di stile la sua, ma anche di etica e di rispetto della natura.

Spiega infatti: "Ho scelto di realizzare le mie ascensioni sulle pareti più remote cercando di limitare al massimo l'utilizzo dei chiodi a pressione, anche per consentire a chi verrà dopo di me di vivere la stessa scoperta e avventura totale che io ho potuto sperimentare. Inoltre, visto che molte di queste pareti si trovano in ambienti meravigliosi ma molto fragili, spesso ho scelto di avvicinarmi ad esse nel modo più leggero e meno impattante, rinunciando all'uso dei mezzi motorizzati. Sono nate così esperienze fantastiche come quelle della Groenlandia e della Terra di Baffin, dove l'avventura non si è svolta solo in parete, ma è cominciata ben prima, con le traversate in kayak attraverso i fiordi e l'Oceano artico".

 Regione Liguria Assessorato al Tempo Libero

 

 

 

 

 

 

 

 

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volto ravvicinatoMatteo Della Bordella

Matteo Della Bordella si presenta

Ho 38 anni e sono nato e cresciuto a Varese. La mia passione per l’alpinismo e la montagna è nata a 12 anni, quando ho iniziato a muovere i primi passi in verticale in compagnia di mio papà, sulle pareti vicino a casa e sulle vie classiche di difficoltà moderata nelle Alpi. Nel 2008 mi sono laureato in Ingegneria Gestionale all’università LIUC di Castellanza, tuttavia pochi anni dopo, ho deciso di provare a dedicarmi completamente alla mia più grande passione, cioè l’alpinismo.
Nel 2006 sono entrato a far parte del gruppo dei Ragni di Lecco e ho avuto l’occasione di crescere come alpinista e come persona, ed iniziare a girare il mondo alla ricerca di nuove sfide su pareti vergini da scalare.
Pochi anni più tardi sono entrato a far parte anche del Club Alpino Accademico Italiano.
Ho avuto la possibilità di scalare in territori remoti e su pareti fantastiche, come quelle della Patagonia - terra a cui sono particolarmente legato - della Groenlandia, del Pakistan, dell’India o dell’Isola di Baffin.
Mi piace praticare un tipo di alpinismo che definisco “by fair means”, dove limitando al massimo l’utilizzo della tecnologia e degli aiuti esterni, lo scalatore è chiamato ad una sfida ad armi pari con la montagna.
Per questo motivo nella mia carriera di alpinista ci sono stati parecchi successi, ma anche tanti fallimenti i quali mi hanno messo di fronte ai miei limiti di uomo nei confronti della natura, e spesso queste rinunce mi hanno insegnato ancora di più rispetto alle volte in cui sono arrivato in cima.
Amo le grandi pareti verticali di roccia, quelle dove la sfida è riuscire a salire, possibilmente in arrampicata libera, con poco materiale e su difficoltà elevate, che mi mettono a dura prova. Tuttavia, oltre all’aspetto più tecnico della verticale, posso definirmi un amante dell’avventura a 360 gradi e per questo motivo, mi piace cercare nelle mie spedizioni di unire diverse discipline e diversi tipi di sfide; oltre alla parte alpinistica, in molti dei miei viaggi, una grande sfida è stata già quella di raggiungere la parete e ritornare indietro.

 vetta cerro torreSulla vetta del Cerro Torre

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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