I soci accademici Matteo e Luca Enrico, animatori del Meeting, fanno il punto sulla grande festa della montagna del 7/8 settembre.
L’edizione 2019 del raduno Val Grande in Verticale non ha tradito le aspettative. Dopo la creazione del Gruppo Valli di Lanzo in Verticale (cofondatore l’Accademico insieme alle sezioni Cai di Torino, Venaria e Uget) ci si attendeva infatti un cambio di passo deciso, un raduno meno “casalingo” ma espressione diretta della volontà del Cai di mettere in primo piano la “Montagna”, con la A maiuscola. Con un maggiore coinvolgimento dei soci attraverso attività libere e pianificate, traducendo il puro gesto tecnico della scalata in una festa, rivolta anche ai bambini, nuove leve dell’alpinismo del futuro.
A un certo punto abbiamo anche temuto di aver fatto “il passo più lungo della gamba”, come si suole dire, tante erano le novità e non era affatto scontato che non si traducessero in un flop.
E poi il solito meteo, un po’ ballerino fino all’ultimo, ci ha fatti stare con il fiato sospeso. Venerdì pomeriggio il sole però già illuminava le grandi placconate dello Specchio e con benevola accondiscendenza sembrava invitarci a risalire le pietraie per scalare. Meno poeticamente si può dire che, anche a sto giro, ci è andata bene, ma si sa, al tempo non si comanda e si può solo sperare nella fortuna.
Il sentore che sarebbe stato un grande evento però l’abbiamo avuto il sabato, sin dalle prime battute.
Ma andiamo per ordine.
Il solito gazebo d’accoglienza, montato a monte dello storico Albergo Savoia, ha visto iniziare ad affluire arrampicatori, escursionisti e simpatizzanti anche attratti dalla nuova guida “Val Grande in Verticale”, fresca fresca di stampa e ricolma di utili informazioni per scalare non solo in Sea. Poco alla volta, con grande piacere, abbiamo iniziato a constatare che la situazione dei “pacchi raduno” cominciava a diventare critica. Via uno l’altro, via uno l’altro con un elenco di nomi che, di pari passo, continuava a crescere, come mai era capitato nel primo giorno di manifestazione.
Certo la maglietta Ortovox faceva gola, così come i ricchi premi da dividere a manifestazione conclusa.
Due parole bisogna proprio spenderle per questa ditta, la Ortovox, che quest’anno ci ha dato un grandissimo apporto, è stata davvero il “main sponsor” e un grazie va al nostro socio Giovanni Pagnoncelli che si è prodigato affinchè ciò avvenisse e che ha speso due giorni con noi in Val Grande, partecipando anche lui al raduno.
A metà giornata gli iscritti erano già tanti, raggiungendo le 100 presenze. Un numero mai visto.
La grande novità era poi la prova di scalata per bambini, organizzata il sabato sui massi di Cantoira e la domenica su un masso all’inizio di Sea, pulito con la solita certosina precisione dall’infaticabile Gianni Ribotto, vero “local” delle valli di Lanzo. E’ andata benissimo e un grazie va alla Scuola di Alpinismo Giovanile del Cai di Chieri e alla guida alpina “Muyo” Maritano, gestore del rifugio Città di Ciriè al Pian della Mussa, che a sue spese ha mandato, la domenica, il suo collega Coggiola a supportare i volontari. Alla fine nelle due giornate sono transitati 80 bambini circa, un vero successo, molto superiore a quanto pensavamo.
Ma il sabato c’è stata anche la presentazione della nuova guida “Val Grande in Verticale” (autori, oltre agli scriventi, Marco Blatto ed Elio Bonfanti), anche questa un successo, nonostante molti fossero ancora impegnati in parete. Immancabile però Ugo Manera che ci ha raggiunti in tempo per raccontare interessanti aneddoti sui “seani” del passato. E’ stato un incontro molto positivo che ha visto la partecipazione anche del sindaco di Groscavallo in un barlume di distensione dopo la spinosa questione della nostra (e con nostra si vuole intendere del sodalizio tutto) opposizione al progetto della strada in Sea.
La giornata di sabato è proseguita poi con la cena nello storico locale “Cesarin” di Breno, dove i commensali hanno sfiorato quota 100, e poi con la proiezione nel palazzetto polifunzionale di Chialamberto dello stupendo film “Dawn Wall”, incredibile storia di un’ossessione più che di una scalata. Ma anche una bella storia di amicizia tra i due protagonisti. Il film è stato introdotto dal nostro socio Andrea Giorda.
La domenica gli iscritti hanno continuato a crescere e a quelli del raduno si sono affiancati gli atleti della seconda “Daviso in Verticale”, 1100 m e 6 Km da correre in meno di un’ora. Domenica c’è poi stata la seconda grande novità di quest’anno: l’inaugurazione del ripristinato sentiero del Passo dell’Ometto. Un percorso incredibile e selvaggio da anni ormai impraticabile a causa dei rododendri e degli ontani, delle “drose” come si dice qui. Un sentiero che, staccandosi da quello diretto al bivacco Soardi-Fassero, porta alle pendici dell’imponente parete nord dell’Uja di Mondrone, il “Cervino delle Valli di Lanzo”. Anche quest’iniziativa è stata un grande successo grazie all’impegno, sia in fase di pulizia che di organizzazione dell’escursione, del Cai Uget di Torino, della Scuola Mentigazzi della sezione di Torino e della sottosezione Val Grande che, con i suoi volontari pieni di entusiasmo, ha saputo rendere percorribile questo bellissimo sentiero.
Tutti sono stati soddisfatti. Escursionisti, arrampicatori, allievi dell’ormai consolidato “corso trad” della Gervasutti ed anche il gruppetto del corso della Ortovox. E quando tutti i partecipanti ancora presenti (le presenze totali sono state circa 300) e gli atleti della corsa hanno cominciato ad affluire sulla terrazza del Savoia è iniziata l’estrazione dei premi. Tra salami, bottiglie e costosi prodotti delle tante aziende e negozi del settore montagna, della cartografia e dell’editoria tutti sono andati via soddisfatti, nessuno a mani vuote.
In quest’edizione sono stati coinvolti tutti e tre i comuni della valle, tutti hanno concesso il patrocinio e tutti gli esercizi commerciali coinvolti sono stati molto soddisfatti. Questa riteniamo che sia una cosa molto importante in quanto questo raduno deve essere anche da sprone ad appoggiare sempre maggiormente gli sport legati alla montagna, nell’intento di rivalorizzarla.
Infine è doveroso spendere anche due parole sui lavori che abbiamo fatto quest’anno. Sono state ripristinate altre bellissime e dimenticate vie in Sea, sia sullo Specchio che sul Trono, oltre alla via di Grassi sulla nord della Mondrone, grazie alla sponsorizzazione del Cai Ala di Stura. Lavori lunghi e faticosi ma che lasciano una grande soddisfazione, soprattutto quando poi gli scalatori tornano su pareti altrimenti dimenticate. In quest’ottica la nuova pubblicazione non deve essere un punto di arrivo ma un punto di partenza.
Vi aspettiamo al raduno 2020.
Foto di M. e L. Enrico e A. Rampini