Grande festa il 14 giugno a Cles, in Val di Non, in onore del concittadino Accademico Carlo Claus.
Edoardo Covi, Responsabile del Sottogruppo Trentino CAAI e Guido Casarotto, Vicepresidente del Gruppo Orientale, partendo dalla rievocazione della serata, tracciano un'immagine viva e spontanea dell'alpinista noneso.
Carlo Claus alpinista della storia
Con questo invito coinvolgente si sono trovati a Cles (val di Non Trentino) venerdì 14 giugno alpinisti, amici, concittadini per festeggiare il nostro socio accademico Carlo Claus, autentico maestro di alpinismo e decano del nostro sodalizio. Alpinista della storia perché vi sono personaggi che non solo fanno la storia (in alpinismo come in altri campi) ma sono loro stessi una storia da raccontare. Nato a Lavis (Trento) nel 1926 ha vissuto da protagonista gran parte dell’evoluzione dell’alpinismo trentino e internazionale. Con suoi compagni di cordata, in particolare Marino Stenico e Cesare Maestri, tra i più forti arrampicatori dell’epoca, ha aperto vie che ancora oggi rappresentano un banco di prova per provetti alpinisti. Altri compagni che hanno condiviso con lui avventure in montagna sono tra i nomi più prestigiosi dell’alpinismo italiano: Sergio Martini, Mariano Frizzera, Almo Giambisi, Marco Pilati, Milo Navasa. Ascoltare i suoi racconti è come aprire uno un catalogo della memoria: aneddoti che richiamano tempi eroici in cui si andava sulle Dolomiti in bicicletta o in treno, gli anni difficili del dopoguerra e della ricostruzione, le spedizioni internazionali in Himalaia e quel Cerro Torre 1970 che ha segnato la sua vita. A Cles, suo paese d’adozione, la foltissima presenza di pubblico, molti i giovani in sala, ha testimoniato l’affetto e la gratitudine che circonda quest’ uomo cosi “comune” e cosi straordinario. Il docufilm “Carlo Claus alpinista della storia”, realizzato dal regista Claudio Redolfi ha restituito immagini d’epoca di rara suggestione. Numerosi gli interventi di amici di Carlo: Sergio Martini, Elio Orlandi, Rolando Larcher oltre al saluto delle autorità. Nominato accademico nel 1958 Carlo è attualmente il socio più anziano (per appartenenza e per età) del nostro Club. I molti soci accademici con il vicepresidente Guido Casarotto hanno voluto condividere questo momento con lui premiandolo cordialmente con alcune bottiglie di vino a lui dedicate. Perché Carlo, nonostante, o meglio, in virtù della sua età esprime una vitalità intellettuale e spirituale inimitabile. Quando diciamo che l’Accademico dovrebbe rappresentare non solo valori tecnici ma anche qualità umane intendiamo proprio quella “passione” gratuita e incondizionata per le montagne che Carlo incarna con tanta semplicità. Socio onorario del Cai (come Messner, Bonatti, Cassin…) è stato a lungo dirigente della Sat e anche per questo insignito di vari riconoscimenti. I cori alpini che hanno allietato la serata hanno contribuito a rendere il clima ancor più familiare per una festa che è sembrata a tutti un incontro tra vecchi amici. Alla fine tutti in piedi ad applaudire. Il nostro augurio “accademico” a Carlo: ti aspettiamo ai prossimi convegni che hai sempre onorato con la tua presenza. Ma tutti coloro che amano la montagna ti aspettano, perché accompagnando il tuo passo possono andare lontano.
Edoardo Covi
Carlo Claus
“A Cles una serata dedicata al grande accademico”: questo è il titolo con cui è stata resa nota nel sito del Comune di Cles l’iniziativa organizzata dalla sezione locale della SAT per celebrare Carlo Claus. L'evento intitolato in suo onore si è tenuto venerdì 14 giugno presso l’auditorium del Polo Scolastico, pochi mesi dopo che Carlo Claus aveva ricevuto la “Tavola clesiana d’argento” nella stessa sala, lo scorso 7 dicembre. Questa nuova iniziativa ha rappresentato un ulteriore segno di stima e affetto da parte della comunità locale, dimostrato anche dalla numerosa partecipazione di cittadini, amici, alpinisti, autorità e da una decina di rappresentanti dell’Accademico.
La serata, condotta da Massimiliano Debiasi, è iniziata con i saluti del presidente della sezione SAT di Cles, Franco Battisti e di una rappresentanza delle autorità comunali. Successivamente, è stato proiettato il film-documentario “Carlo Claus alpinista della storia”, accompagnato dall'intervento del regista e autore del film, Claudio Redolfi.
A seguire, il Vicepresidente del Gruppo Orientale, Guido Casarotto, in rappresentanza della Presidenza dell’Accademico, ha preso la parola. Ha iniziato il suo intervento con una breve spiegazione di cos’è il Club Alpino Accademico, per poi evidenziare che Carlo Claus, nato nel 1926, è il membro più anziano del sodalizio, ed è entrato a far parte del Gruppo Orientale nel 1958. Nonostante si avvicini al traguardo dei 98 anni, Carlo è ancora spesso presente ai convegni e alle riunioni del gruppo. L’intervento di Casarotto è proseguito in questo modo: “Carlo è memoria storica del vivere e del frequentare la montagna con passione e rispetto, con saggezza ed umiltà. Egli, come altri accademici storici presenti in questa sala che hanno vissuto in prima persona la storia dell'alpinismo, ci fornisce testimonianze essenziali per comprendere le nostre radici, la nostra identità attuale e il nostro futuro. Questo è un patrimonio che non possiamo permetterci di perdere o di dimenticare, ma che dobbiamo valorizzare.”
Successivamente, si sono alternati sul palco il Presidente generale della SAT, Cristian Ferrari, il Presidente della Sosat, Luciano Ferrari, il Presidente del Club Armonia, Renzo Fracalossi, e gli alpinisti Rolando Larcher ed Elio Orlandi.
Particolarmente toccante è stato l'intervento di Sergio Martini, grande amico di Carlo, che ha raccontato di alcuni particolari momenti condivisi in alcune spedizioni.
I vari interventi sono stati intervallati e resi piacevoli dai cori della "Libera Coralità Clesiana" e degli "Armonici Cantori Solandri".
«Come affermava Bruno Detassis, in una cordata non c’è né primo né secondo, ma solo due compagni che condividono la stessa intensa passione per la montagna, creando una sola entità. Ed è quello che distingueva la cordata formata da Cesare Maestri e Carlo Claus, due grandi alpinisti trentini e del mondo che hanno dimostrato, con le loro storiche salite, come l’amicizia e il rispetto reciproco siano la vera corda che unisce, per raggiungere le cime dei nostri sogni, anche quelli apparentemente impossibili».
Con queste parole, il presidente del Trento Film Festival, Mauro Leveghi, ha conferito a Carlo Claus la “Genziana alla carriera”. Questo riconoscimento, insieme a quello dato nel 2019 a Cesare Maestri, esprime la riconoscenza del Trento Film Festival per aver trasformato le scalate compiute da due persone che amavano la montagna in un patrimonio per tutti.
La serata si è conclusa con una meritatissima "standing ovation".
Guido Casarotto