Questo il tema sviluppato nella relazione di Paolo Taroni, Presidente uscente della CNSASA – Commissione Nazionale Scuole di Alpinismo, Scialpinismo, Arrampicata Libera e Sciescursionismo del CAI in occasione dell’XI CONGRESSO degli ISTRUTTORI NAZIONALI tenuto a CastelBrando di Cison di Valmarino sabato 26 e domenica 27 ottobre nella splendida cornice di CastelBrando.
Il presidente Taroni nel compiacersi dell’intensa attività formativa messa in campo dalle Scuole di Alpinismo, Sci Alpinismo, Sci Escursionismo e Arrampicata Libera nel triennio appena concluso non ha potuto non rimarcare “l’invecchiamento” del corpo istruttori interrogandosi sui motivi che rendono oggi meno appetibile per i giovani l’attività di istruttore e formulando ipotesi per fronteggiare questa situazione, peraltro comune a tutte le forme di volontariato.
Dopo un ampio dibattito sull’argomento, è seguita la proiezione del film “Sutt’u picu ru suli” - 100 anni di storia alpinistica della Sicilia, presentato da Fabrizio Antonioli in rappresentanza della Scuola di Alpinismo “Costantino Bonomo” di Palermo. Il film, che affresca magistralmente con spontaneità e forte trasporto emotivo l’evoluzione dell’arrampicata nell’isola, partecipa al Filmfestival di Trento.
Nella giornata di domenica il Presidente CAAI Alberto Rampini ha portato il saluto dell’Accademico, testimoniando l’elevato standard qualitativo e la validità complessiva della proposta formativa della CNSASA, ricordando che la collaborazione sempre proficua tra Accademico e Scuole del CAI affonda le sue radici nella storia e viene confermata anche nel presente con l’opera di numerosi colleghi.
Segue la relazione di Maurizio Giordani, Accademico e Guida Alpina, su “Evoluzione e trasformazione dell’alpinismo dal recente passato ad oggi”. Nell’intervento, animato da grande passione e supportato anche da considerazioni derivanti dall’esperienza personale ai massimi livelli, si giunge ad un’importante conclusione. L’alpinismo di avventura e di scoperta potrà tornare ad avere un futuro anche grazie all’impegno delle Scuole di Alpinismo nel proporre attività formative fortemente connotate in questo senso, riportando in primo piano la passione e l’amore per la montagna e il suo ambiente, mettendo in secondo piano l’aspetto tecnicistico e “sportivo” e la difficoltà.
Rampini interviene sostenendo che ci deve essere una netta separazione concettuale e didattica tra attività di arrampicata sportiva e alpinismo, due espressioni ugualmente valide e importanti ma estremamente diverse, per cui oggi vi è più che mai la necessità di salvaguardare l’approccio mentale, culturale e di proposte dell’alpinismo, evitando che i Corsi di Alpinismo facciano propri approcci, mentalità e programmi derivati dall’arrampicata.
Intervengono i soci Accademici Giuliano Bressan e Luciano Gilardoni che con ulteriori argomentazioni si allineano alle considerazioni sviluppate negli interventi precedenti.
Anche i successivi interventi di Maurizio Dalla Libera e Andrea Farneti concordano sul fatto che la passione deve essere alla base della motivazione ad insegnare e il fondamento primo verso il quale indirizzare gli sforzi formativi.
Direttori di Scuole e Istruttori intervengono nel dibattito apportando preziose esperienze vissute sul campo.
“Il CAI e l’arrampicata in età evolutiva” è l’argomento trattato Fabrizio Pietrosanti nella relazione successiva, che illustra l’esperienza sperimentale portata avanti dalla Scuola “Rosa dei Venti” di Tagliacozzo (AQ).
Si passa poi ad argomenti di carattere tecnico-amministrativo con Renato Veronesi che illustra le caratteristiche del nuovo portale del CAI e le sue ricadute positive nell’interazione con Scuole ed Istruttori.
Il Congresso viene chiuso dalla Vice Presidentessa Generale del CAI Lorella Franceschini che apprezza le idee ed i suggerimenti emersi dagli interventi e dal dibattito e assicura l’interesse e l’impegno continuo del CAI per rendere la struttura formativa delle Scuole sempre più adeguata e il livello degli istruttori sempre più elevato, senza mai dimenticare che fare scuola di alpinismo significa anche fare cultura e instillare passione.
La massiccia presenza degli istruttori e una appassionata partecipazione ai lavori congressuali testimoniano la vitalità delle Scuole del CAI e premiano il grande sforzo organizzativo delle Sezioni e Scuole ospitanti sotto il coordinamento di Edoardo Fioretti: Sezione di Conegliano e Sottosezione di San Polo di Piave, Sezione “Velio Soldan” di Pieve di Soligo, Sezione di Vittorio Veneto, Scuola di Sci Alpinismo “Monte Messer”, Scuola di Alpinismo “Le Maisandre” , Scuola di Alpinismo “Vittorio Veneto”.
Nei due giorni del Congresso si sono riunite le Scuole Centrali e la Commissione Nazionale Scuole ed è stato presentato in anteprima il volume sulla Storia della Scuola Centrale di Alpinismo, importante contributo storico curato dagli Accademici Giuliano Bressan e Gianmaria Mandelli.