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Club Alpino Accademico Italiano

MERCANTOUR CLIMBING MEET

Sabato, 24 Febbraio 2024 18:45

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MERCANTOUR CLIMBING MEET 15-18 FEBBRAIO 2024

Testo di Serafino Ripamonti

Ottimizzazione a cura di A. Rampini

Organizzare un meeting di scalata è sempre un’impresa epica. Per pensare di farlo su vie di ghiaccio e misto in montagna ci vuole un filo di incoscienza. Per scegliere come destinazione un’area a poche decine di chilometri dal mare come il Mercantour occorre pure una certa dose di follia!

A volte però basta poco per immaginare come fattibili anche i sogni più improbabili e lanciarsi in un nuovo progetto, in barba ai dubbi e alle incertezze.

Questa volta sono stati sufficienti il bell’articolo scritto dall’Accademico Matteo Faganello per l’Annuario 2022 del CAAI e poi la relazione tenuta da lui stesso, assieme ai forti alpinisti nizzardi Stéphane Benoist e Jean Gounand, nel Convegno Nazionale organizzato nel 2022 a Genova dal Gruppo Occidentale.

Poi è arrivato un pranzo al Monte dei Cappuccini durante il quale il socio Serafino Ripamonti, grande appassionato di ravanamenti glaciali, ha lanciato l’idea: “Ragazzi, perché non organizziamo un meeting nel Mercantour?”.

Il presidente del Gruppo Occidentale Fulvio Scotto non se l’è fatto ripetere due volte: “OK, buttiamo giù un progettino e lo condividiamo con il Consiglio Generale del CAAI!”.

Così quel primo stimolo, un poco alla volta, ha cominciato a divenire un minimo comune e poi a moltiplicarsi… Anche il Presidente Generale Mauro Penasa ci ha messo del suo: “Perché limitarsi ad un meeting solo per gli occidentali? Dai, apriamo la partecipazione a tutti gli accademici e anche ai ragazzi dell’Eagle Meet e agli istruttori della scuola CAI!”.

La frittata ormai era fatta. Ben presto la follia e l’entusiasmo hanno contagiato i colleghi accademici che hanno approvato il progetto e pure il CAI Centrale, resosi disponibile a sostenere i costi di vitto e alloggio dei partecipanti.

Così è nato l’MCM, acronimo di Mercantour Climbing Meet, ma anche di Minimo Comune Multiplo, ovvero di un momento di incontro e condivisione, un minimo comune, appunto, che però potesse fungere da catalizzatore e moltiplicatore dei sogni, delle idee e delle esperienze di ciascuno.

Ci sono volute tante ore dedicate all’organizzazione e anche qualche notte insonne trascorsa a rimuginare sull’incertezza delle condizioni delle vie di misto laggiù sulle rive del Mediterraneo, in un inverno che di invernale ha davvero ben poco…

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 jean gounand allMCMJean Gounand, protagonista della storia alpinistica della Alpi del Sud Ovest

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stéphane BENOIST allMCMStéphane Benoist, fra i massimi esponenti contemporanei dell'alpinismo nizzardoAlla fine il D-Day (Dry Day?) è arrivato e, fra il 15 e il 18 febbraio, un gruppone di giovani promesse dell’alpinismo e di diversamente giovani ha potuto assaggiare il sapore salmastro della scalata fra le rocce e il ghiaccio (pochino in realtà) del Mercantour.

Al campo base del Gite d’Etape del Boreon (ottimamente gestito dalla Guida Nicolas Feraud) si sono ritrovati in totale 44 partecipanti di cui 36 italiani (11 dei quali gli Accademici, 4 Aspiranti, 6 ragazzi dell’Eagle Meet e 15 istruttori LPV) e i francesi rappresentanti del Groupe Espoir, guidati da Stéphane Benoist e Jean Gounand, impeccabili padroni di casa. Entrambi si sono resi disponibili per raccontare le loro montagne e fornire tutte le informazioni utili a orientarsi su un terreno decisamente selvaggio. Un “terrain d’aventure” per dirla alla francese, dove soste attrezzate e chiodi in via, anche sugli itinerari più impegnativi, sono merce rara (per non dire introvabile!) e le discese sono spesso altrettanto ingaggiose delle salite.

Stéphane, in particolare, ha messo subito in chiaro che le condizioni erano un po’ quelle che erano, ma che, d’altra parte, nel Mercantour le condizioni sono sempre un po’ quelle che sono e la regola aurea è “adattarsi e improvvisare”…

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24Spirito che tutti i partecipanti hanno saputo fare proprio, riuscendo a ripetere diversi interessanti itinerari sulle pareti del Pèlago, del Cayre Nègres du Pèlago (Couloir Ben Novice e il Couloir En attendant Godot), del Cayre des Erps, Cime de Juisse (Couloir Yeti), Mount Neiglier (Benoist-Cateland directe ‘89), Cayre Nègre du Mercantour (canale est) e Cayre de Cougourda ove è stata anche aperta una via nuova.

Nel rispetto dell’idea con cui il meeting era stato concepito ogni cordata si è e mossa in autonomia, senza accompagnatori e accompagnati, ma lasciando a ciascuno la responsabilità e la libertà di scegliere obiettivi e compagni in base all’affinità, alla propria esperienza e alle proprie capacità.

Ogni salita e ogni momento trascorsi insieme sono divenuti occasione per ritrovare vecchi amici e conoscerne di nuovi e, come auspicava il nome dato al progetto, per mettere in comune e moltiplicare esperienze e progetti futuri…

Grazie di cuore a tutti coloro che hanno preso parte e dato senso e valore a questo evento, con il loro spirito di amicizia e condivisione.

Un ringraziamento speciale agli accademici Matteo Faganello, Serafino Ripamonti, Fulvio Scotto e Mauro Penasa, che si sono presi carico dell’organizzazione e del coordinamento.

Grazie, infine, a df Sport Specialist che ha fornito i gilet personalizzati con il logo MCM: un bel ricordo di queste quattro giornate fra le Alpi del Mare.

 

 

 

 

 

 

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