Ormai ci stiamo abituando a vivere a “fasi”.
Luca e Matteo Enrico, dopo la fase del primo lockdown, rivivono il momento in cui ci si è riaffacciati a pareti e falesie e si è cercato di riannodare i fili di discorsi e progetti rimasti in sospeso.
Ma le fasi si susseguono così rapidamente che l’articolo che proponiamo ha ormai già il sapore di una cosa d’altri tempi…
#FASE2, UNA NUOVA ESTATE IN VAL GRANDE
Un’antica leggenda narra che Sant’Eldrado, uscito nel giardino del convento per meditare, si fosse assopito un istante al canto di un usignolo accorgendosi, una volta risvegliatosi, che in realtà erano passati 300 anni…
Noi appassionati di montagna ci siamo addormentati che era ancora inverno ed ora, che parte del peccato di volersi muovere è stato sufficientemente espiato, ci siamo risvegliati alle porte dell’estate.
Quando abbiamo riaperto gli occhi, alla magia della neve, dei canali, dei boschi innevati e della luce invernale si sono sostituiti i prati verdi, le pareti quasi asciutte e libere dal verglas, i sentieri e le mulattiere ormai camminabili, le giornate lunghe e piene di sole.
Al mondo freddo e cristallizzato dell’inverno è subentrato un mondo più caldo e vitale che ci condurrà all’estate vera a propria, fatta del rumore delle acque impetuose, degli animali al pascolo e di tutti quelli selvatici ormai usciti dal loro letargo.
Al rumore delle lamine sulla neve e del fruscio delle pelli si sta sostituendo quello degli scarponi sui sentieri e quello delle grida di comando degli scalatori in parete.
Un po’ come Sant’Eldrado ci siamo risvegliati non riconoscendo più cosa ci sta intorno, riprenderemo però a sbirciare le condizioni e il meteo, a progettare le uscite e a fantasticare nuovamente su tutto ciò che in questo lasso di tempo sospeso è stato interrotto.
E lassù in Val Grande cosa mai succederà?
La stagione, lo scorso autunno, si era chiusa anzitempo, per via di abbondanti piogge e precoci, copiose, nevicate e purtroppo si era chiusa con un increscioso episodio, ovvero la rimozione di fix su un nostro itinerario, operato dai soliti “ignoti”, fautori innanzitutto dell’ “etica” dell’anonimato…
A quel disdicevole episodio avevamo dato una risposta chiara e tangibile, aprendo una nuova via sullo Specchio di Iside. Una via che supera la grande arcata che delimita sulla sinistra le placche dello Specchio. Abbiamo voluto piazzare solo le soste, tutto il resto è trad, chi è bravo si porterà pochi friends, chi è meno bravo se ne porterà tanti e magari maledirà un po’ gli apritori per un passaggio un po’ expo sull’ultimo tiro. Ma tant’è, non si può mai accontentare tutti e d’altra parte a volte un pizzico di suspence ed avventura non guastano. A breve vi forniremo anche la relazione!
Da quando abbiamo iniziato questo lungo e faticoso lavoro di ripristino sono passati ormai 5 anni e potremmo quasi dire che la Fase 1 (giusto per rimanere in tema!) si è conclusa.
Ora la Val Grande (e nel Vallone di Sea in particolare) può vantare un bel numero di vie ripristinate. Considerato l’enorme lavoro da noi svolto, in termini di tempo, fatica e denaro, per cercare di rendere fruibili itinerari dimenticati da decenni (alcuni mai percorsi) ci piacerebbe che nessuno, sotto forma di anonimato, ripetesse incresciosi gesti come quello dello scorso autunno.
In Sea si sono riportati alla luce itinerari dimenticati ed impraticabili, il fix è stato utilizzato in sostituzione degli spit-roc piazzati da Grassi negli anni ’80 o per rendere fattibile la scalata in libera di sezioni altrimenti da farsi in artificiale. Non abbiamo mai banalizzato gli itinerari e i passaggi, senza però comunque cadere nell’errore di lasciare le vie allo stato
originario, perché ciò vorrebbe dire talvolta lasciare anche le fessure intasate di terra e gli arbusti a rendere ostico un ribaltamento.
Queste vie per vivere e non tornare inghiottite dalla vegetazione devono poter essere percorse frequentemente e quindi non solo da pochi agguerriti top climbers, o presunti tali. Insomma, abbiamo, finora, cercato di trovare un compromesso che non scateni assurde guerre che porterebbero solo a danneggiare la roccia e l’ambiente naturale.
Il mondo dell’arrampicata si sa com’è, ci sarà sempre chi vorrebbe lasciare le vie intasate d’erba per meglio aggrapparsi ai ciuffi, chi vorrebbe avere visibilità senza muovere un dito, chi dice sempre e solo “qualcuno dovrebbe fare”… qualcun altro ovviamente, chi si sentirà un fenomeno da salotto citando etiche e decaloghi vari… ci sarà però anche chi scalerà per il piacere di farlo, unicamente per quello, e chi si prodigherà per riportare alla luce vecchi itinerari inghiottiti dal tempo e dal muschio.
E ora? E ora lanciamo anche noi, tutti insieme, la Fase 2!
La via dell’arcata è in realtà già una di queste! L’idea, dopo il primo “pacchetto” di vie ripristinate, perdonateci il paragone, alla “Motto style” sarebbe quella di rivedere altri itinerari secondo tre filoni ben precisi:
- Vie totalmente trad (come quella sull’arcata) solo con soste a fix (che ci costano anche molta meno fatica!);
- Vie totalmente a fix su placche e muri (come la bella Climber Ali di Legno, richiodata a settembre 2019);
- Vie miste, con fix ridotto al mimino.
Speriamo dunque che la stagione prosegua con il tempo bello, come è stato in questi mesi di reclusione forzata. I progetti ci sono e vorrebbero rendere ancora più varia e corposa la scelta, già comunque cospicua, che la nuova guida “Val Grande in Verticale” propone.
Questa pubblicazione è solo il punto di partenza per proseguire l’opera di valorizzazione di un posto così magico qual è Sea. Come dicevamo i progetti ci sono, vie classiche e più misteriose, se non addirittura irripetute, attendono solo di essere salite ed esplorate.
Sarebbe anche bello poter visitare zone di Sea più recondite, al limite con l’alpinismo, e magari scovare qualche nuova linea. In realtà qualcosa abbiamo già adocchiato...
La nuova stagione che si preannuncia, sicuramente travagliata per i lunghi spostamenti o la pianificazione di vie lontane da casa, se non addirittura fuori dai confini, potrebbe proprio essere l’occasione per frequentare maggiormente Sea e la Val Grande. Magari confrontandosi costruttivamente si potrebbe dar vita a dei bei “cantieri” ed unendo le forze molti potrebbero provare l’ebbrezza delle chiodature, dello stare appesi a pulire e provare il passaggio, vivendo magari un’estate un po’ diversa dal solito ma che alla fine saprà regalare bei ricordi.
La stagione dell’arrampicata è ormai avviata e sperando di poterci sempre più liberamente muovere potremo divertirci a salire placche e fessure, confidando non nel distanziamento sociale ma in quello da certe ideologie incancrenite, cercando di assaporare la vera essenza della scalata.
Quindi speriamo che sia un’estate dove tutti potranno divertirsi e la polemica, di cui nessuno in questo periodo ha bisogno, possa davvero essere la grande assente dell’estate.