Come la tecnologia abbia portato benefici all’innalzamento dei livelli arrampicatori e/o alpinistici
Questo il tema del Convegno Nazionale 2017 del CAAI.
Con una tersa giornata di fine settembre Teolo ha accolto il Convegno
Nazionale del CAAI 2017.
Dopo il saluto delle autorità, dei numerosi ospiti tra cui direttori
delle Scuole di Alpinismo del Convegno Veneto, il presidente generale
Rampini, ringraziato i colleghi del Gruppo Orientale per l' ottima organizzazione,
ha tenuto la relazione morale dell’esercizio, allargata
all’intero triennio 2015/2017 essendo ormai a fine mandato.
La sapiente conduzione di Vinicio Stefanello ha permesso poi di
articolare al meglio le relazioni programmate ed i successivi
interventi del pubblico. Alpinismo e tecnologia, questo il tema del
Convegno, tanto sintetico nella sua enunciazione quanto complesso
nelle sue molteplici sfaccettature e nelle implicazioni non sempre
semplici da individuare.
Giuliano Bressan, per tanti anni Presidente del Centro Materiali e Tecniche
del CAI, ha trattato il tema dello sviluppo dei materiali e delle
tecniche di arrampicata, portando le esperienze concrete di anni di
prove e sperimentazioni di laboratorio, giungendo alla conclusione
che le normative assicurano l’adeguatezza dei materiali ma la loro
efficacia concreta ai fini della sicurezza dipende poi dal modo con
cui vengono impiegati e, alla fine, quindi, dalla conoscenza,
capacità ed esperienza degli utilizzatori.
Marco Furlani ha poi illustrato con una carrellata di immagini
l’evoluzione dei materiali e delle salite in ambiente dolomitico,
mentre Romano Benet ha portato la propria esperienza relativamente
all’utilizzo dei materiali tecnologicamente più avanzati in
ambiente d’alta quota, analizzando tra l’altro il nuovo fenomeno
degli acclimatamenti a secco mediante l’utilizzo di tende
pressurizzate, disponibili sul mercato a prezzi più che accessibili
e che danno l’illusione di poter “saltare” la fase di
acclimatamento in loco. Già si sono viste le conseguenze nefaste di
questo modo “artificiale” di approcciarsi all’alta quota.
Il dr. Cagnati di Meteo Arabba ha poi delineato una interessante analisi
delle fonti di siti meteorologici disponibili sul web, tracciando una
distinzione netta tra i siti che si avvalgono esclusivamente dei
modelli matematici di previsione e giungono a previsioni anche
ultrasettimanali ed i siti invece professionali, dove i dati forniti
dai modelli matematici vengono integrati e rielaborati dai previsori,
tenendo conto dell’esperienza e della conoscenza dei singoli
territori. Le previsioni professionali non possono coprire periodi
superiori ai 2/3 giorni e oggi non sono ancora in grado di prevedere
con precisione il fenomeno “temporali”, che è una delle
variabili di maggior importanza nella previsione soprattutto nelle
aree dolomitiche e in particolare nella stagione estiva.
Meteo Arabba sta testando un nuovo sistema in questa direzione, con griglie
chilometriche e anticipi ragionevoli sulle singole microaree.
Infine Alessandro Gogna, con la consueta acutezza di analisi, ha trattato il
tema del rapporto tra impresa e immagine della stessa e le spinte che
spesso il web determina nel comportamento degli alpinisti. In
particolare di quelli di punta e sponsorizzati, per i quali il
racconto e soprattutto l’immagine come prova sono elementi che
spesso assumono importanza anche superiore all’impresa effettuata e
rappresentano uno stimolo che non di rado è in grado di drogare la
prestazione e spingerla a livelli a volte anche di pericolosità
estrema.
Il testo integrale delle relazioni verrà pubblicato sull’Annuario
CAAI.
Nel corso del convegno è stata attribuita una targa di riconoscimento
al socio Giuliano Bressan, insignito di recente della medaglia d’oro del CAI,
ed ai soci Romano Benet e Nives Meroi per il coronamento del loro percorso di
salita dei 14 Ottomila in coppia, senza ossigeno e senza portatori,
un’impresa che onora il CAAI e tutti i soci e che viene riassunta
nella targa con queste parole: Salendo i 14 Ottomila in
coppia e con purezza di stile avete testimoniato che si può ancora
sognare.
Dopo un interessante dibattito animato tra gli altri da Maurizio Giordani
e Pietro Crivellaro, il convegno si è concluso con la Cena sociale.
Domenica 1 ottobre diversi soci si sono ritrovati a Rocca Pendice per
arrampicare in compagnia.
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