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La cordata Sappa-Ghisio libera il primo 8a/+ del Cervino

Martedì, 21 Ottobre 2025 20:26

Il 26 Agosto 2025 Marco Sappa e Marco Ghisio effettuano la prima ripetizione e prima libera della via l’Amitiè aperta da Cazzanelli, Ratti e Farina nel 2021.

Cervino  4478 m

Pilastro Roberto Ferraris – Via L’Amitié

8a/+ max - 7a obbl – 650 m 16 tiri

WhatsApp Image 2025 09 01 at 07.57.36 1“Il Cervino è una montagna affascinante e lo è sempre stato per tutte le generazioni di alpinisti, per quelli di Cervinia in particolare che sicuramente hanno con lui un rapporto particolare, ma non solo.

Sarà che a differenza delle altre cime importanti delle Alpi Occidentali lui è lì da solo a dominare incontrastato la vallata, il triangolo, con quella punta un po’ smussata visto da Cervinia, assomiglia alla montagna che disegnano i bambini disegnano ma anche guardandolo dagli altri lati ogni faccia risulta attraente, ancor di più se sai che vie corrono lungo le pareti e conosci la storia di queste salite , da Carrel ai fratelli Schmid a Bonatti.

Come sappiamo, la Gran Becca non è principalmente famosa per le sue vie su roccia, ma sulla Sud corre una serie di itinerari di arrampicata, alcuni più classici altri aperti negli ultimi 20 anni in chiave moderna da Gabarrou e Cazzanelli e soci, ma che conservano ancora un sapore di avventura. Poche informazioni, uso sapiente degli spit, roccia da ottima a dubbia e assenza di ressa.

Io avevo già percorso “Padre Pio prega per tutti “e avevo un ottimo ricordo; mi sarebbe piaciuto tornare e anche Marco sembra interessato non essendo mai stati li. Ci cade l’occhio su l’Amitiè aperta da Cazzanelli, Ratti e Farina nel 2021. Mai ripetuta, sulla carta ha il giusto carattere sportivo per divertirsi, anche se siamo sul Cervino e non proprio in falesia. Non è facile per me e Marco incastrare la salita e le cose si complicano quando, individuate alcune finestre utili, il giorno prima fa una bella nevicata a bassa quota a rovinare i piani, così arriviamo a fine agosto un po’ delusi e un po’ arrabbiati poiché l’estate sta finendo e ci vediamo con poche speranze. L’ultimissima speranza la riponiamo in martedì 26 un po’ perplessi visto il meteo sempre instabile dell’ultima settimana

Partiamo così alla volta del Duca degli Abruzzi lunedì sera in bici, per essere più vicini possibili l’indomani e sfruttare al massimo le ore mattutine che promettono il meteo migliore. Temiamo un po’ di finire in mezzo alle nuvole nel pomeriggio, come successo a Franz anni prima, e che questo possa compromettere l’arrampicata. Alle 7.30 siamo alla cengia di attacco con i primi raggi che colpiscono la parete. Parto io e come promesso tiro tutta la via fino alla base del tiro da liberare, il terzultimo. La prima parte segue una facile serie di placche e muretti per poi raddrizzarsi sempre più man mano che ti avvicini allo scudo e un bel diedro di 7a dà l’inizio alle danze. Tutto prosegue secondo i piani e alle 11 siamo alla base del tiro da liberare. Siamo a 3800 metri e un po’ il fiatone si fa sentire, almeno per me che sono sicuramente meno acclimatato e il muro davanti a noi si prospetta come uno dei tiri duri più alti delle alpi. 

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Il tiro, che oppone un duro boulder a metà, seguito da un fisico traverso verso sinistra che porta in un diedro ancora un po’ ostico, si lascia addomesticare con un paio di tentativi di Marco. Finalmente anche il Cervino ha il suo 8 !

Due tiri ci separano dalla cima del pilastro che raggiungiamo alle 13.30. 

Una via veramente entusiasmante, aerea, un’arrampicata fantastica e una chiodatura perfetta che permette di tirare al massimo.”

di Marco Ghisio

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“Il primo 8 del Cervino!

Quest'estate cercavo una sfida che mi portasse fuori dalla mia zona di comfort. Abituato alle fessure perfette del Monte Bianco, non avevo idea di come mi sarei mosso sulla roccia del Cervino.

Marco però c’era già stato e in più è particolarmente a suo agio su quel tipo di terreno. In questi anni abbiamo scalato molto insieme, mi fido di lui e c’è un’ottima intesa. Il compagno perfetto per un’esperienza del genere!

Il 26 agosto, dopo aver rimandato un po’ di volte, siamo andati a scoprire l'imponente parete Sud del Cervino scalando "L'Amitié", una via eccezionale e difficile del 2021 di Francois Cazzanelli, Francesco Ratti e Marco Farina.

Arrampicare in questo posto è stato davvero impressionante. Ti senti davvero molto piccolo!

uscita l13Uscita L13Dopo lo “zoccolo” la parete si raddrizza e la via si insinua in questi muri molto strapiombanti.

Il terzultimo tiro, ancora da scalare in libera, parte subito bello intenso fino ad un duro boulder, poi traversa a sinistra e  risale un lungo diedro impressionante e poco proteggibile.

Il primo giro ho provato i passi fino al traverso, più o meno i primi 20 metri del tiro… ho intuito abbastanza velocemente tutti i movimenti, ed ho risolto una volta il boulder… poi ho dato un’occhiata al lungo diedro successivo più facile (7a/b) ma poco proteggibile ed ho capito che se fossi andato fino in cima poi non avrei avuto le energie e la voglia di ritentare, allora ho trovato una posizione in spaccata in cui riuscivo a mollare una mano ed ho appeso il cordino da recupero e i friend così da poter scalare la sequenza difficile il più leggero possibile e recuperarli dopo, scommettendo che sarei riuscito a scalare a vista il diedro. Mi sono fatto calare in sosta ho recuperato la corda ed ho aspettato 10 minuti. 

In questi anni ho imparato che se si vuole portare l’alta difficoltà in alta montagna, saper gestire le energie è fondamentale.

Sapevo che a quasi 4000 avrei avuto probabilmente solo un tentativo…

Ho provato e sono caduto alla fine del boulder. “Sconfortato. Non ci riesco. Giù di nuovo. Altri 10 minuti. Continuavo a pensare a quanto tempo ancora ci avremmo messo ad arrivare in cima e soprattutto a scendere. Cominciavo anche a sentirmi un pò oppresso dall’ambiente severo.  Reset, parole di conforto di Marco, mi ricarico velocemente, è già dieci minuti che riposo, va bè, parto!

Riparto, arrivo al blocco, lancio, preso! Ora non posso sbagliare non ci voglio più tornare qui :-). Tallone, traverso, spaccata, respiro, recupero i friend, lotto. Salgo, soffio, sudo, sarà giusto di qua?, oddio l’ultimo viola quant’è lontano! Scivolo, no! Non adesso, lotto, soffio , SOSTA!!!”

Ce l’ho fatta! 

Recupero Marco, contento e determinato scalo a vista il successivo 7b, manca solo un 6a e siamo in cima.

selfie vettaSelfie di vettaCon il supporto fondamentale di Marco sono riuscito a salire in libera tutta la via!

Finalmente il Cervino ha il suo "8° GRADO" un tiro davvero duro complesso ed esigente a quasi 4000 metri.

È stata un'emozione davvero incredibile riuscire a scalare il primo 8 del Cervino e probabilmente l'8 più alto di tutte le Alpi...

Sicuramente una delle mie migliori esperienze come scalatore alpinista !”

di Marco Sappa

Entrambi ringraziamo e ci complimentiamo con Francois, Francesco e Marco per questa linea pazzesca.

Marco Sappa ringrazia Grivel, La Sportiva, Lazy Ghost per prezioso supporto

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 Foto   Archivio Sappa/Ghisio 

Ottimizzazione e grafica A. Rampini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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