Bivacchi

Club Alpino Accademico Italiano

Bivacco Ferreri - Rivero

Mercoledì, 21 Ottobre 2015 18:34

Nel vallone della Gura da Forno Alpi Graie. – Distrutto nell’inverno 2009 e, attualmente non rimpiazzato.

BIVACCO “FERRERI – RIVERO”

La Sezione di Torino ha concesso gratuitamente in comodato al CAAI, il Bivacco Eugenio Ferreri a quota 2.230 mt,e relative pertinenze sito in località Forno Alpi Graie, Lanzo Torinese (Torino). La denominazione  sarà la seguente:  Bivacco Ferreri-Rivero. La targa riporterà in calce oltre alla dizione “Sezione di Torino” anche quella di “ Club Alpino Accademico Italiano”. La durata della concessione è di anni 30. Il progetto prevede la collaborazione del CAAI con la sezione del CAI Torino, proprietaria della struttura con il GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna), gruppo cui il Ferreri apparteneva.

Il vallone delle Gure, all’estrema testata della Val Grande di Lanzo è ancora oggi un significativo concentrato di selvagge pareti rocciose e di vera wilderness.

Il bivacco Michele Rivero, dedicato all’omonimo alpinista accademico, era ubicato sotto la cerchia di monti che chiude la testata della Val Grande di Lanzo, costruito su un dosso morenico alla confluenza dei due ghiacciai del Mulinet, quello nord e quello sud. Punto di partenza per molte ascensioni serviva a mitigare, anche se solo parzialmente, l’asprezza di questi luoghi selvaggi, in cui ancora ai giorni nostri si vive l’avventura del grande alpinismo di scoperta, punto fermo ed inalienabile dell’accademico pensiero. L’ex bivacco Rivero è stato spazzato via per ben tre volte dall’impetuoso vento che ivi vi soffia o dalle valanghe invernali.

Trecento metri più in basso il ricovero Eugenio Ferreri, addossato a uno strapiombo roccioso, sta a testimoniare la solidità con cui venne eretto nell’ormai lontanissimo 1887. Purtroppo ormai in disuso questo ricovero, uno dei primi delle Alpi, fu punto di partenza per le prime ascensioni della zona e accolse, tra le sue solide mura granitiche, importanti personaggi, primo tra tutti Giuseppe Corrà, precursore dell’alpinismo in queste vallate. Gli alpinisti che furono vi trovarono ricovero, l’auspicio è che possano altrettanto godere della sua ospitalità le generazioni che verranno, senza tuttavia che venga persa la memoria del grande alpinista Rivero.

L’ assemblea dei soci del CAAI Gruppo Occidentale (Club Alpino Accademico Italiano) ha deciso di sposare la proposta di aderire al progetto di ristrutturazione del vecchio ricovero Ferreri e di contitolarlo alla memoria di Rivero.

Michele Rivero

Pinerolese, morto all’età di 65 anni, il 10 dicembre del 1971, deve essere ricordato, oltre che nell’ambito dell’alpinismo torinese, anche per l’importanza della sua figura pubblica e professionale di magistrato. Affermatosi infatti nel campo giudiziario raggiunse i più alti gradi della Magistratura arrivando a ricoprire la carica di Presidente di Sezione della Corte d’Appello di Torino, il che gli valse anche la nomina a Cavaliere della Repubblica. Gli importanti impegni professionali non gli impedirono, tuttavia, di svolgere un’intensa attività alpinistica e di ricoprire, all’interno del CAI, numerosi e prestigiosi incarichi. Fu anche il primo trasvolatore delle Alpi. Membro del CAAI, a partire dal 1945

Eugenio Ferreri

Nato a Torino nel 1892 morto in Grigna nel 1946,  coltivò la sua passione per l’alpinismo fin da giovanissimo, arrivando a fondare a soli 16 anni il primo gruppo alpinistico studentesco, il SARI ed applicandosi, quale illuminato precursore, all’insegnamento dei fondamenti dell’arrampicata e del movimento in alta montagna. Membro anch’egli del CAAI da 1922 per la sua attività alpinistica di prim’ordine, culminata con la prima della parete nord della Ciamarella, divenne anche socio del GISM per le sue divulgative pubblicazioni in particolare le pregevoli ed accurate monografie “Itinerari alpini”.

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